Da subito, visti i risultati aziendali positivi degli ultimi anni degli stabilimenti italiani, abbiamo dichiarato che saremmo stati disponibili a trovare tutte le forme necessarie ad affrontare il contributo richiesto dal gruppo anche al nostro Paese, ma che ci saremmo assolutamente opposti ai licenziamenti.
Utilizzando appieno tutti i 75 giorni della procedura siamo addivenuti ad un accordo che ha permesso alla società italiana di rispondere alle richieste del Gruppo, rilanciando la produzione industriale nel nostro Paese, ed al tempo stesso ha consentito di salvaguardare l’occupazione italiana, con attenzione al tema dei ricercatori.
Va ricordato infatti che la procedura riguardava in maggioranza figure altamente professionali impegnate nel settore della ricerca, molte delle quali sono state ricollocate nel perimetro della produzione, evitando di disperdere simili professionalità, migliorando il valore stesso della produzione.
L’accordo sottoscritto contempla diversi strumenti, tutti volontari, tra cui: la ricollocazione aziendale delle figure professionali fungibili anche in posizioni di inferiore contenuto professionale, con mantenimento quasi totale della Ral; outplacement formativo per la ricollocazione; part-time; uscita volontaria con incentivazione all’esodo.
La messa a sistema di tutti questi strumenti ha permesso di ricollocare nei processi produttivi 24 addetti, 6 sono stati i pensionandi e 17 i lavoratori che hanno deciso di lasciare volontariamente l’azienda incentivati economicamente, anzi va detto che alcuni di essi hanno rifiutato posizioni di lavoro alternative proposte dall’azienda.
Non è stato applicato il criterio previsto dall’art. 5 della 223, dei criteri di legge per il licenziamento dei lavoratori.
Possiamo affermare con grande soddisfazione che, ancora una volta le buone relazioni industriali registrate tra la Sicor Teva ed il Coordinamento Nazionale, hanno permesso di gestire una criticità, valorizzando i lavoratori ed il lavoro come già accaduto in occasione del premio di partecipazione e l’armonizzazione dei trattamenti economici dei diversi siti produttivi.
The National Secretariats
FILCTEM CGIL – FEMCA CISL – UILTEC UIL
Roma, 31 maggio 2018
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