Aggregazioni funzionali non soltanto "non realistiche e fattibili", ma anche "inutili". È questo, in sintesi, il lapidario giudizio emerso dal sondaggio condotto da Health Monitor CompuGroup Medical in sinergia con Il Sole-24 Ore Sanità. Ben l’85% dei 2.010 medici delle Cure primarie intervistati (1.591 Mmg e 419 pediatri di libera scelta) ha giudicato l’obiettivo di garantire l’assistenza h24 contenuto nel decreto Balduzzi come "non realistico". Il territorio, inoltre, secondo il 79% d! el campione "non sarebbe in grado di compensare gli ulteriori tagli ai posti letto previsti dalla Spending review", rendendo "inutile" gran parte della manovra.
E, sebbene per il 53% degli intervistati le forme organizzative multiprofessionali siano funzionali all’integrazione delle diverse professionalità della Sanità territoriale, la maggior parte dei Mmg rimane scettica di fronte alla possibilità di aggregazioni monoprofessionali e si mostra contraria alla figura del referente coordinatore. Non entusiasma neppure il ruolo unico, che apprezzerebbe solamente il 38% degli intervistati.
Inoltre se il 39% considera obbligato il passaggio alla dipendenza dei colleghi del 118, "non altrettanto sentita è l’esigenza di una ristrutturazione del compenso per distinguere tra remunerazione dell’attività svolta e i fattori di produzione: per il 47% non servirebbe affatto a migliorare il servizio".
Tutti d’accordo, invece, sulla necessità riaprire la contrattazione sulle convenzioni, di potenziare il numero degli infermieri e dei collaboratori di studio, di introdurre la diagnostica di base negli ambulatori e di modificare il sistema formativo.
«Questo sondaggio» è il commento del segretario nazionale della Fimmg, Giacomo Milillo «riflette gli umori della base rispetto alle informazioni che sul decreto sono state fornite dalla stampa. Quando andiamo a spiegare nel dettaglio i contenuti del decreto, le reazioni invece sono sempre ampiamente positive. Lo conferma la mozione del Consiglio nazionale di sabato scorso».
«Si conferma quello che diciamo da tempo» è invece il parere di Angel Head, presidente nazionale dello Snami «ora la speranza è che alle Camere venga dato ascolto alla voce dei medici e agli interessi dei pazienti. Cercheremo di renderla ancora più evidente con una mobilitazione allargata alle associazioni dei cittadini».
19 settembre 2012 – DoctorNews