“Recupera e Respira” è un progetto lanciato a settembre 2021 in Friuli-Venezia Giulia per modificare le abitudini consolidate nell’utilizzo e smaltimento degli inalatori, con l’ambizione di
Il progetto nasce dall’impegno di Chiesi nel migliorare la qualità della vita delle persone e quella dell’aria, in linea con l’obiettivo aziendale di raggiungere Zero Emissioni Nette di gas a effetto serra (GHG) entro il 2035.
L’approccio di azienda sostenibile e attenta all’ambiente è imprescindibile per Chiesi Italia e condiviso da Federfarma, in un’ottica di visione sistemica della filiera della salute. (fonte: Chiesi)
Il progetto ‘Recupera e respira’ si integra perfettamente all’interno di una visione di lungo periodo che la Regione ha: il riutilizzo e lo smaltimento corretto all’interno di un’economia sostenibile e rispettosa dell’ambiente vanno nella stessa direzione tracciata, appunto, dalla Regione”. Così Massimiliano Fedriga, presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, a Trieste durante la presentazione dei risultati.
Recupera e Respira, un inalatore su quattro correttamente smaltito in farmacia
Nel secondo anno del progetto “Recupera e Respira”, in Friuli-Venezia Giulia sono stati raccolti 43.469 inalatori, che sommati a quelli recuperati nel primo anno, portano al 25% il tasso di recupero sul totale dei device utilizzati dalla popolazione regionale.
I risultati sono stati presentati nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta ieri (13 novembre), durante la quale è stato ribadito il ruolo chiave del farmacista in questo progetto, promosso da Chiesi Italia con la collaborazione di Federfarma e che ha visto impegnate nella raccolta dei device
Marco Cossolo, presidente di Federfarma nazionale, è intervenuto alla Conferenza stampa sottolineando come “l’iniziativa mira a promuovere la consapevolezza del fatto che l’ambiente incide profondamente sulla salute dell’uomo e sul suo benessere”. In questo senso, i due temi per sviluppare la salute One Health sono l’integrazione e la digitalizzazione: “Le farmacie sono state protagoniste della digitalizzazione sin dall’implementazione della ricetta elettronica e ancora lo sono con gli altri servizi che vengono svolti attraverso tecnologie digitali. E anche l’integrazione – ha proseguito Cossolo –, che evita alla gente di spostarsi sul territorio grazie al passaggio della distribuzione per conto di alcuni farmaci riducendo le emissioni di anidride carbonica, va in quella direzione.
Sulla sostenibilità ambientale e sullo smaltimento dei farmaci, dunque, Federfarma è presente, con l’auspicio di poter estendere il progetto ad altre regioni”.
Luca Degrassi, presidente di Federfarma Friuli-Venezia Giulia, ringrazia i farmacisti che si sono adoperati nel progetto in un momento di lavoro intenso, visto che si era nel pieno dell’emergenza pandemica. “Siamo contenti non solo per i risultati raggiunti – ha dichiarato Degrassi -, ma anche per gli insegnamenti che abbiamo tratto da questo progetto. Il farmacista” ha concluso “sta assumendo sempre più un ruolo di educatore verso il cittadino”.
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