Sindacati accusano, Svizzera difende Big Pharma
I sindacati internazionali dei trasportatori accusano la Svizzera e altri paesi di difendere gli interessi delle case
In una lettera aperta inviata al presidente della Confederazione Guy Parmelin e ad altri capi di stato, 376 sindacati in rappresentanza di oltre 12 milioni di addetti in 118 paesi mettono sulla graticola Svizzera, Germania, Regno Unito e l’intera Unione europea per la loro opposizione a una sospensione temporanea dei brevetti sui vaccini. A loro avviso l’effetto è autolesionistico dal profilo economico, perché con l’approccio indicato si aggrava la crisi delle catene di approvvigionamento.
“Il programma globale di vaccinazione è in stallo perché il Regno Unito, la Germania, la Svizzera e l’Ue hanno scelto di salvaguardare gli interessi di Big Pharma a spese delle nostre vite: questo non è solo criminale, è autodistruttivo”, si legge nella missiva diffusa oggi a Ginevra in occasione del primo giorno di seduta del comitato TRIPs (Trade-Related Aspects of Intellectual Property Rights: trattato sulla proprietà intellettuale) dell’Organizzazione mondiale del commercio (WTO).
“Durante tutta questa pandemia i lavoratori dei trasporti hanno riportato i cittadini a casa, trasportato gli impiegati sul loro importante posto di lavoro e mantenuto le catene di approvvigionamento: ma la disuguaglianza nell’accesso ai vaccini e ai trattamenti è una minaccia esistenziale alla nostra sicurezza e alla
“Rimuovere la principale barriera alla produzione e alla fornitura di vaccini, trattamenti e diagnostica che combattono il Covid-19 non è solo essenziale per i nostri lavoratori, ma per la ripresa dell’economia globale”, proseguono i firmatari, aggiungendo che le vite e i mezzi di sostentamento delle persone dipendono dalla questione dei brevetti. “Nessuno è al sicuro finché non saremo tutti al sicuro”, è l’ultima frase del documento, sottoscritto anche da Kapers, il sindacato svizzero del personale di cabina dell’aviazione.