Una lunga videoconferenza stampa in cui i sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto a gran voce la sospensione della procedura di licenziamento dei 76 ricercatori che lavorano alla Rottapharm Biotech.
Matteo Riccardo Speziali – MBNews – 28 aprile 2020
“Questione di pochi giorni altrimenti l’azienda sarebbe stata obbligata a sospendere la procedura a causa dell’emergenza sanitaria, perchè la questione a Monza è stata aperta il 19 febbraio, mentre per tutte quelle comunicate dal 23 dello stesso mese il Governo ha deciso di bloccarle – spiega Luisa Perego della Cgil.
“Dopo 45 giorni di confronto la fase sindacale si è chiusa senza accordo. – spiega Tiziano Cogliati della Cisl – Noi chiediamo per i lavoratori il medesimo trattamento che la Rottapharm diede ai lavoratori licenziati quando ci fu l’acquisizione da parte dell’azienda farmaceutica Meda. Al momento tra quelle condizioni e quelle offerte oggi ai 76 licenziati c’è troppa differenza.”
Non è solo una questione economica. “Chiediamo all’azienda di sospendere questa procedura in quanto, vista l’emergenza sanitaria, i lavoratori e i sindacati non hanno potuto far valere tutti i loro diritti. Non abbiamo potuto, scioperare, fare dei picchetti e avere quell’attenzione e quella visibilità che un caso come questo merita.”
Una sospensione potrebbe essere chiesta soltanto dalla proprietà che, però, “non ha mai voluto prendere in considerazione questa strada”. Per Rottapharm le perdite degli ultimi 5 anni hanno reso impellente la necessità di cambiare il modello di business, come avevamo già scritto in questo articolo. I prossimi appuntamento sono oggi alla IV Commissione della Regione Lombardia e il 14 maggio al Ministero dello Sviluppo.