Il corso, realizzato con il supporto incondizionato di Assogenerici. Soggiorno gratuito agli iscritti. Enrique Häusermann (Assogenerici): “migliore utilizzo delle risorse pubbliche con il contributo dei farmaci equivalenti alla razionalizzazione della spesa pubblica e di quella dei cittadini resta un fattore strategico nel futuro della medicina generale. Sempre con l’obiettivo – che condividiamo pienamente con SIMG – che la competenza e l’impegno dei medici possano generare il massimo risultato in termini di prevenzione e tutela della salute dei pazienti”
Comunicato Stampa Assogenerici
È la prima volta che in Italia viene istituito un corso di questo tipo, indirizzato a formare inizialmente 40 giovani medici di medicina generale. In programma focus sull’appropriatezza basata sulle evidenze, sugli obiettivi di budget e sugli outcome. Vogliamo offrire ai giovani che si affacciano alla professione strumenti avanzati di gestione pratica che si fondano sulle più avanzate conoscenze informatiche, sulla capacità di sviluppare un’osservazione integrata degli outcome in medicina e del mercato della sanità, elementi essenziali per comprendere l’evoluzione del nostro sistema sanitario.
La Medicina Generale è oggi interessata da molteplici e rapide evoluzioni che richiedono ai clinici un mutamento di approccio, sempre più orientato all’appropriatezza diagnostica e terapeutica, alla conoscenza della popolazione degli assistiti ma anche alla pianificazione e programmazione delle valutazioni, della attività e degli interventi anche nell’ottica del migliore utilizzo delle risorse pubbliche.
In questo senso il contributo dei farmaci equivalenti alla razionalizzazione della spesa pubblica e di quella dei cittadini resta un fattore strategico nel futuro della medicina generale. Sempre con l’obiettivo – che condividiamo pienamente con SIMG – che la competenza e l’impegno dei medici possano generare il massimo risultato in termini di prevenzione e tutela della salute dei pazienti”.
Il farmaco generico: numeri e dimensioni giugno 2015
Regione Toscana al sesto posto in Italia per utilizzo dei farmaci equivalenti