ROMA (MF-DJ)–Il Consiglio di Amministrazione della societa’ farmaceutica Sigma-Tau Finanziaria ha approvato il bilancio 2012 chiuso con il ritorno all’utile netto per 48,4 milioni di euro dopo la perdita di 21,1 milioni del 2011.
Il 2012, ha spiegato la societa’ in una nota, "evidenzia un riequilibrio dei risultati del gruppo nonostante una congiuntura economica ancora difficile, grazie ad una crescita del business nei mercati esteri, in particolare negli Stati Uniti. A controbilanciare le difficolta’ del mercato farmaceutico tradizionale, e’ stata la buona performance del business delle malattie rare (Rare Disease) ed il continuo miglioramento del business dei nutraceutici".
"Le manovre finanziarie del Governo italiano nel corso del 2012 – dal DL liberalizzazioni alla cosiddetta spending review fino al "decreto Balduzzi" – hanno continuato a penalizzare le attivita’ di sigma-tau nel nostro Paese, date le modifiche strutturali del mercato farmaceutico che ne sono conseguite, con l’effetto in parte di vanificare gli interventi promossi dalla Societa’ in linea con il Piano di Risanamento approvato nei primi mesi del 2012 e di rendere necessarie ulteriori azioni di riorganizzazione e razionalizzazione, che verranno implementate nel corso del 2013".
"Siamo moderatamente soddisfatti dei risultati conseguiti nel 2012, che confermano la validita’ della nostra scelta strategica di puntare ad un miglior bilanciamento tra le attivita’ domestiche ed internazionali del Gruppo. Abbiamo raggiunto i risultati previsti nel primo anno del piano di risanamento, attraverso il monitoraggio dei costi e il riequilibrio della gestione industriale", ha commentato l’a.d. Andrea Montevecchi. "La nostra attivita’ in Italia continua ad accusare un rallentamento principalmente riconducibile ai provvedimenti governativi intervenuti in corso d’anno, che hanno modificato pesantemente il quadro di riferimento. I risultati ottenuti confermano comunque la scelta di impegnarci a completare nell’arco dei prossimi tre anni un importante piano di investimenti nel Paese, nella convinzione che gli orientamenti delle autorita’ in materia farmaceutica siano destinati a cambiare, pena la completa deindustrializzazi