Dura nota del "Comitato per la Tutela della rete Isf Sigma-Tau", che avverte: Non è finita. Sta per arrivare la proposta di un altro anno di CIGS sempre per gli stessi lavoratori, ancora una volta a zero ore e senza rotazione
23-06-2014
Il Faro on line – Dal "Comitato per la Tutela della rete Isf Sigma-Tau" riceviamo e pubblichiamo. "La vicenda sigma-tau non ha fine: per i lavoratori del colosso farmaceutico di Pomezia sospesi in Cassa Integrazione Straordinaria dal 17 gennaio 2012 (ad oggi sono già 30 mesi consecutivi, senza rotazione e a zero ore), però qualche spiraglio di giustizia finalmente sembra aprirsi.
Mentre l’azienda continua a presentare nuovi e diversi piani industriali alle istituzioni competenti, ogni volta sempre più catastrofici nelle previsioni di fatturato, ma pur sempre aggiornati alle esigenze del momento, mentre continuano le attività di marketing con relative ingenti spese di pubblicità e di comunicazione, mentre per finanziare una CIGS che sembrerebbe servire a mascherare un ormai evidente licenziamento collettivo si spendono soldi pubblici, mentre gli avvocati dell’azienda presentano memorie difensive in cui si colpevolizzano i lavoratori sospesi in CIGS per la crisi dichiarata tre anni fa, in tutto ciò i sindacati che fanno? Si defilano e tacciono!
Il 24 marzo 2014, relativamente al ricorso presentato dai lavoratori per l’annullamento del decreto di concessione della CIGS n. 77404 del 5 dicembre 2013 da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il TAR del Lazio ha dichiarato il proprio difetto di giurisdizione, concedendo però il termine di tre mesi per riassumere la causa davanti al giudice ordinario; le ragioni in base alle quali il TAR del Lazio ha asserito di non avere giurisdizione non sono ben comprensibili, ma sono state puntualmente e repentinamente smentite dai più recenti provvedimenti dei giudici del lavoro.
Numerose, infatti, sono le recenti e significative vittorie dei circa 150 ricorsi presentati in vari Tribunali d’Italia, tra cui Roma, Cagliari, Napoli, Rieti, Treviso, Genova e Reggio Emilia.
Una recente sentenza del Giudice Irene Ambrosi del Tribunale del Lavoro di Roma, ha riconosciuto “l’illegittimità della sospensione in CIGS comunicata ai ricorrenti”, condannando la sigma-tau s.p.a. a risarcire 7 dipendenti, che avevano fatto ricorso contro il provvedimento di CIGS, della differenza tra quanto percepito attraverso gli ammortizzatori sociali e quello che sarebbe dovuto essere lo stipendio pieno per tutta la durata della prima CIGS per crisi, oltre alle spese legali.
Ma anche se, come dicevamo, diversi altri lavoratori, alla data odierna ben diciotto, hanno vinto il ricorso nei vari Tribunali del Lavoro, ed in un caso addirittura per il primo ed il secondo provvedimento di collocamento in CIGS, dall’azienda però vengono mantenuti inattivi, costretti a fruire di ferie o permessi retribuiti, con plateale e provocatoria inottemperanza ai provvedimenti giudiziali di reintegrazione, spreco di risorse econom