Volontari schierati nell’hub vaccinale “Supportiamo i cittadini, tanti sono spaesati”
Viaggio nel centro di via Minutara dove l’attività, con la terza dose, è ripresa a pieno ritmo:
Qui se ne vedono di tutti i colori: il cittadino entusiasta pronto a fare il proprio dovere e a mettere in sicurezza sé e i propri cari, ma anche l’arrabbiato col governo che “impone un obbligo e non lascia libere le persone”; c’è quello che arriva in anticipo di un’ora e quello che sbaglia il giorno e si dimentica a casa il modulo. Poi, nel cortile, se ne sentono in tutte le lingue: l’arabo, il francese, l’inglese e, ovviamente, il dialetto modenese. E se non fosse per la pazienza e la professionalità dei volontari che ogni giorno prestano servizio al punto vaccinale di Modena e accolgono all’hangar 2 dell’ex aereonautica militare i cittadini cui somministrare una dose di vaccino. Nelle équipe vaccinali sono presenti anche dei volontari Fedaiisf che si occupano in particolare della fase iniziale di accoglienza e della fase finale della sorveglianza post-vaccinale, a fianco del personale sanitario. (Il Resto del Carlino Modena)
Fra i volontari si distinguono gli informatori della Sez. AIISF di Modena, federata Fedaiisf. Nella foto in alto Rossana Malagoli, una ISF addetta all’accoglienza.
Per i volontari “Non sono richieste competenze specifiche – dice l’Ausl -: è sufficiente essere maggiorenni e avere adempiuto all’obbligo scolastico per partecipare; la candidatura è inoltre rivolta a sanitari ed ex sanitari che invece potranno essere impiegati in ruoli connessi alla propria professionalità. Si tratta di collaborare alla fase di accoglienza (rilevando la temperatura corporea all’ingresso, verificando il rispetto delle misure di prevenzione, fornendo indicazioni su dove andare e a chi rivolgersi), compilazione moduli (si accertano che le persone abbiano portato e compilato i documenti per la vaccinazione), attesa post vaccinale (controllo del tempo di permanenza) I sanitari iscritti ad un ordine professionale (infermieri, medici, ostetriche, assistenti sanitari, anche in pensione) possono vaccinare o partecipare alle procedure sanitarie all’interno del punto vaccinale, mentre persone che lavorano o hanno già lavorato in ruoli amministrativi presso un’azienda sanitaria possono occuparsi delle procedure amministrative all’interno del punto vaccinale”.
«Oggi c’ è ancora tanto bisogno del volontariato, la cui presenza si era un po’ ridotta con il diminuire dell’ attività nei punti vaccinali – spiega la direttrice sanitaria, Silvana Borsari -. Abbiamo davvero necessità di riaverli presenti». Chi arriva con la divisa della propria associazione (Croce Blu, Croce Rossa e tante altre), chi si infila il camice bianco e chi si copre con la giacca e il cappello di lana perché le temperature lo impongono.
Al ritmo di oltre mille vaccinati al giorno, ai quali aggiungere eventuali accompagnatori, il centro di via Minutara è un via vai continuo dalla mattina alla sera. Basta un disguido a mandare in tilt il sistema collaudato ormai da dieci mesi.