Riportiamo ampi stralci della Sentenza n. 131/2017 del Tribunale di Marsala in relazione al falso rapporto d’agenzia instaurato da un azienda farmaceutica con un Informatore Scientifico del Farmaco.
There is, therefore, a fundamental and undeniable difference between the service requested of the ISF and that, on the other hand, demanded by the agent; the former is required to carry out a drug propaganda activity, based on the best dissemination of scientific data relating to it, aimed at convincing and stimulating doctors to prescribe them, without this activity (as a rule) being accompanied by receiving orders and, therefore, concluding contracts; the FSI must, therefore, by definition, place its working energies at the disposal of the pharmaceutical company, now in a subordinated form, now as an independent professional, without assuming an obligation of resultsi.e. without the number of contracts concluded taking on relevance for the purposes of assessing one's own fulfilment, or for the purposes of calculating his remuneration, precisely because this activity is not deducted in the contract. The well-known and seemingly obvious circumstance that this scientific dissemination activity is taken on by pharmaceutical companies, beyond any legal obligation, in order to promote the greater commercial diffusion of their products, certainly does not change the object of the ISF's service and the objective cause of its contract, the aforementioned purpose remaining extraneous to it.
L’agente, invece, nell’ambito di un’obbligazione non di mezzi ma di risultato, deve altresì pervenire alla promozione della conclusione dei contratti, essendo a questi direttamente connesso e commisurato il proprio compenso.
Sulla base di tali considerazioni, sia la giurisprudenza di merito che di legittimità ha ripetutamente sottolineato che “l’attività di promozione della conclusione di contratti per conto del preponente, che costituisce l’obbligazione tipica dell’agente, non può consistere in una mera attività di propaganda, ma deve consistere nell’attività di convincimento del potenziale cliente ad effettuare delle ordinazioni dei prodotti del preponente. Pertanto, quando l’ausiliare di un’impresa farmaceutica si limita a propagandare il prodotto presso i medici, e quindi a promuovere solo indirettamente gli affari del preponente, tale ausiliare non è un agente ma un propagandista scientifico, la cui attività può formare oggetto di lavoro subordinato od autonomo o talora può aggiungersi a quella di agente, quando questi curi anche la stipulazione dei singoli contratti”.
Spiega ancora la Suprema Corte: “…mentre l’attività del semplice propagandista consiste nel persuadere la potenziale clientela dell’opportunità dell’acquisto, informandola dell’esistenza del prodotto ed illustrandone le caratteristiche merceologiche e commerciali, l’attività dell’agente deve altresì pervenire alla promozione della conclusione dei contratti, sì da poter fondare la propria retribuzione sui singoli contratti conclusi per conto del preponente (art. 1742 cod. civ.). In altre parole, il lavoro dell’agente, qualificabile come lavoro autonomo, si caratterizza essenzialmente in ciò, che la retribuzione è data dalle provvigioni, ossia da somme di denaro proporzionate ai singoli contratti promossi dall’agente ed al loro valore economico. Può anche avvenire che la provvigione sia predeterminata in misura fissa o forfettaria, ma anche in tale eccezionale ipotesi essa è riferita agli affari promossi dal singolo agente….La prestazione del propagandista, per contro, è caratterizzata da un’attività che egli deve svolgere e la cui remunerazione non è connessa direttamente col risultato economico di quell’attività, posta in essere dal singolo lavoratore. Può così concludersi affermando che, mentre l’obbligazione assunta dal propagandista verso il datore di lavoro si definisce come obbligazione “di diligenza”, o “di mezzi”, nel senso che in essa il creditore nient’altro può legittimamente esigere se non il diligente comportamento del debitore, senza garanzia che si raggiunga un preciso risultato e ravvisandosi così in essa le caratteristiche del lavoro subordinato, l’obbligazione assunta dall’agente verso il preponente si qualifica come “di risultato”, in difetto del quale il debitore è oggettivamente inadempiente, assumendo da tale carattere la veste del lavoratore autonomo. In tal modo la forma della retribuzione non ha significato in sè in quanto si connette al contenuto dell’obbligazione, giacché la provvigione si lega all’obbligazione di risultato (lavoro autonomo) mentre il corrispettivo di diverso genere si collega all’obbligazione di mezzo (lavoro subordinato)” (così, Cass. 22 giugno 1999, n. 6355; nello stesso senso, Cass. 22 giugno 1990, n. 6291; Cass. 19.8.1992 n. 9676; Cass. sez. lavoro n. 19394/2014).
Therefore, in the case in question, we cannot even speak of so-called indirect commissions, as any reference to a result that can be achieved directly by the ISF escapes this form of remuneration; nor does the reference to art. 1748 paragraph 2 of the civil code, according to which the recognition of commissions is also foreseen in the agency contract also for contracts not concluded by the agent, but directly by the principal in the area of competence of the former.
The ISF was only required to contact the doctors, and the planning of its work concerned rather the frequency and methods of organization of these visits, never the quantity of orders that these visits had, even indirectly, product. Furthermore, every possible form of control by the "superiors" concerned this aspect, ie the number and frequency of visits, as well as the correctness of the scientific information offered to the doctors. Then, it is obvious that we can speak of only indirect repercussions of the ISF's work on sales, given that the interlocutor of the ISF is always the "prescribing" doctor, never the direct purchaser of pharmaceutical products (pharmacy); so that, also in this respect, the propaganda activity of the ISF, as it lacks direct contact with the operators of the "market", appears to be estranged from the typical scheme of the agency contract. These considerations are then confirmed by the circumstance, absolutely undisputed here, that both ISF and real "pharmacy" agents operated in the same area, with completely distinct and different services.
By adopting the form of an agency contract, the parties wished to establish an ongoing employment relationship coordinated with the company's needs, according to the methods specified in the aforementioned agency contract dated 02/09/2012. The employment relationship of the appellant, while integrating a coordinated and continuous collaboration, mainly personal and without
From the above premises and from the obvious and uncontested consideration that the agency contract stipulated between the parties did not contain the indication of any specific project, it can therefore only achieve, in accordance with what was deduced and requested by the appellant, the constitution, ex nunc, between the parties to an open-ended employment relationship.
The non-existence of "just cause" therefore makes the dismissal illegitimate on the merits. Consequently, having declared the existence of a subordinate employment relationship between the appellant and MSD Italia srl, and the illegitimacy of the dismissal, the latter must be annulled and MSD Italia srl, the effective employer, must be ordered to reinstate the appellant in the place of work, in the position of scientific informant of the drug, and therefore with classification in the corresponding qualification envisaged by the sector CCNL, ed al pagamento di un’indennità risarcitoria commisurata a dodici mensilità all’ultima retribuzione globale di fatto, non essendo emersa la percezione di redditi diversi, derivanti da altre attività lavorative, da portarsi in detrazione dalla stessa indennità, oltre al versamento dei correlati contributi previdenziali e assistenziali dal giorno del licenziamento fino a quello della effettiva reintegrazione, maggiorati degli interessi nella misura legale.
Attached: Judgment.Court.Marsala
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Court of La Spezia. Judgment. 370.2016
Art. 122 Legislative Decree 219/06
Cassation. The scientific informant is not a commercial agent
Farmindustria code of ethics. 2.5 The pharmaceutical sales representative must not exercise health or paramedical professions, or in any case pertaining to the use of the drug, even if unpaid, nor any other continuous activity which involves a subordinate employment relationship.
Ed.: Questa sentenza si aggiunge a tante altre sullo stesso argomento. Ma non solo l’ISF non è un venditore, ma ricordiamo che la legge impone che l’informazione sui medicinali deve essere fornita al medico e al farmacista dagli informatori scientifici i quali devono riferire al scientific service on which they depend.
Furthermore, as reported by almost all the regional regulations on scientific information, as a rule the ISFs have to carry out their activity with doctors alone; the presence of the area manager or other professional figures non correlate all’attività di informazione scientifica, è ammessa solo nel caso di ISF senza specifica esperienza e comunque limitatamente ai 12 mesi successivi all’inizio dell’attività.
Vista che la violazione della legge è provata da una sentenza di un tribunale, restiamo in attesa dei provvedimenti dell’AIFA e di Farmundustria.
Maybe we are just dreamers.