Un risparmio della spesa farmaceutica pari al 4,41 per cento. A tanto ammonterebbe il guadagno – per il Servizio sanitario nazionale – se i medici del Sud Italia prescrivessero tanto quanto i loro colleghi del Nord. Questo il calcolo contenuto nel Rapporto Ceis Sanità 2006 presentato a Roma. E sempre sul fronte delle politiche farmaceutiche, gli esperti dell’università Tor Vergata della Capitale che hanno stilato il documento sono fortemente critici nei confronti “di regole troppo semplici come quella che fissa al 13 per cento il tetto di spesa farmaceutica sul totale di quella del Ssn”. Troppo semplice perché “non calata nel contesto locale”. Non piace neppure la regola generalizzata del “taglio dei posti letto” ospedalieri. Anche in questo caso, infatti – sostiene il rapporto – il risparmio per il Ssn non è dettato solo dal numero dei posti, “ma anche dal loro costo che può variare enormemente da Regione a Regione, di circa il 300 per cento, da un minimo di 2.000 euro per punto Drg a oltre 6.000”. Il punto Drg – spiega Federico Spandonaro, il coordinatore dello studio che ha realizzato il rapporto – è l’unità di misura che consente di rendere confrontabili e omogenei i costi di prestazioni differenti. Da qui il suggerimento di una “revisione del sistema dei Drg che, se da un lato ha contribuito a una spinta manageriale, troppo spesso non ha contribuito a uniformare l’efficienza delle prestazioni”. Da Doctornews 11-12-06