Tolleranza zero sulla contraffazione dei tarmaci. È la voce unanime dei leader delle aziende farmaceutiche mondiali, recentemente riuniti a Parigi in occasione della conferenza stampa annuale della European Federation of Pharmaceutical Industries and Associations (EFPIA). Gli industriali del farmaco hanno dichiarato guerra alle organizzazioni criminali, così le hanno definite, della contraffazione dei tarmaci.
Un fenomeno preoccupante che sta crescendo, sfidando la legalità e la salute pubblica, assumendo caratteri colossali. Lo confermano i dati OMS secondo cui il 10 per cento dei tarmaci nel mondo risulterebbe falsificato con zucchero al posto del principio attivo, molecole inefficaci, dosaggi non rispettati, o peggio con sostanze tossiche. Solo nel 2007 sono state sequestrate oltre quattro miliardi di confezioni contraffatte per un giro di 45 miliardi di euro, dato inquietante, rispetto al quale le istituzioni europee hanno deciso di unirsi per dare un segnale forte. Se le fonti non sono controllate poi, come negli acquisti on line, la contraffazione nel 70% dei casi è pericolosa. Ad un mese dal rapporto della Direzione Generale tasse e dogane dell’Unione Europea emerge che nell’ultimo anno il numero delle medicine contraffatte è aumentato del 5 1 % . L’EFPIA lancia inoltre un nuovo allarme, visto che la contraffazione oggi non riguarda più solo la vendita via internet, ma colpisce anche le farmacie, i canali ufficiali e certificati, e investe anche i medicinali salvavita come quelli per il trattamento del cancro, malattie cardiache, disturbi psichici, diabete, infezioni gravi che potrebbero portare a conseguenze letali. Al momento i paesi più colpiti risultano essere la Gran Bretagna e la Germania dove si sono registrati numerosi casi e dove i costi delle medicine sono più elevati che altrove. I vertici EFPIA chiedono regole unitarie, pene civili e penali più severe equiparate almeno a quelle in vigore per i trafficanti di droga. È inaccettabile, dicono, che la contraffazione dei medicinali sia considerata alla stregua delle griffe di abbigliamento; ma gli industriali dei tarmaci non si limitano a questo e hanno anche messo sul tavolo soluzioni concrete. «È importante comprendere che i medicinali non possono essere riconfezionati", spiega Jean Francois Dehecq, vice presidente EFPIA e Presidente di Sanofi Aventis, «e devono essere accompagnati da un nuovo sistema di tracciabilità. L’obiettivo è quello di consentire al farmacista di individuare le confezioni contraffatte prima dell’acquisto e della vendita. S’impone un nuovo sistema obbligatorio di codificazione dei tarmaci a livello di Unione Europea con un codice a barre unico a 2D con numeri progressivi, denominato "Data Matrix" che diventerà la carta d’identità del prodotto. Dopo un progetto pilota nel 2009 in Germania, il sistema antitruffa sarà operativo sull’intero territorio a partire dal 2011». «Il settore farmaceutico rappresenta il 19% delle spese mondiali e in Europa da lavoro a oltre 643.100 persone di cui 107000 lavorano nei centri di ricerca», spiega Arthur Higgins Presidente EFPIA e CEO di Bayer Healthcare, richiamando all’esigenza di una nuova cultura dell’alleanza contro la contraffazione.
La Repubblica Salute del 03/07/2008 , articolo di Anna Mirabile N. 587 – 3 LUGLIO 2008 p. 9