Loris Borghi, 69 anni, era accusato di abuso dʼufficio in due inchieste. Nei giorni scorsi era stato rinviato a giudizio
L’ex rettore dell’Università di Parma, Loris Borghi, è stato trovato morto in un’auto sotto il cavalcavia di Baganzola. Disperata e, purtroppo inutile, la corsa all’ospedale e il ricovero in rianimazione. Si pensa ad un gesto estremo, aveva 69 anni. Oggi, giovedì 15 marzo alle 19.30 nella Chiesa di S. Rocco, in via Università, si terrà un momento di preghiera.
L’ex rettore, indagato con l’accusa di abuso d’ufficio nell’ambito dell’inchiesta “Pasimafi”, si era dimesso lo scorso maggio. A gennaio di quest’anno invece era stato chiesto il rinvio a giudizio per un’altra vicenda: le nomine di Tiziana Meschi a primario e poi a capo del dipartimento geriatrico.
L’ex rettore dell’Università di Parma Loris Borghi è stato trovato senza vita: secondo gli inquirenti si sarebbe ucciso. Borghi si era dimesso a maggio dopo essere stato iscritto nel registro degli indagati per abuso d’ufficio nell’inchiesta “Pasimafi” sul business della terapia del dolore. Nei giorni scorsi era stato rinviato a giudizio, sempre per abuso d’ufficio, per la nomina di un dirigente universitario dell’Ospedale Maggiore.
Prima docente e poi preside della facoltà di medicina, Borghi, 69 anni, era stato eletto rettore dell’Università di Parma nel 2013. Borghi era indagato nell’operazione Pasimafi, indagine coordinata dalla Procura di Parma e condotta dai Nas che a maggio aveva portato in cella 19 persone fra dirigenti medici e imprenditori del settore farmaceutico. L’ex rettore era invece tra i 75 indagati per abuso d’ufficio. L’accusa aveva contestato loro la creazione di una organizzazione a cui partecipavano dirigenti medici, esponenti del ministero della Salute e diversi manager del campo farmaceutico. L’obiettivo era quello di pilotare il “business” delle cure palliative e delle terapie del dolore.