Dieci giorni di ricovero in meno valgono 40 anni di terapia farmacologica per un paziente
Reperire risorse da una riorganizzazione del territorio – in grado di ridurre i ricoveri impropri e gli accessi al pronto soccorso, e di favorire l’aderenze alle cure – è la strada giusta per sostenere il sistema sanitario. Risorse importanti, considerando che risparmiare solo 10 giorni di ricovero permette di sostenere 40 anni di cure farmacologiche per un paziente.
“Dopo 10 anni di sforbiciate alla farmaceutica dovrebbe essere chiaro che quella dei tagli al settore non sono la strategia giusta”. E’ il parere del presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi, che apprezza il progetto Innov@Fimmg, l’iniziativa della Federazione dei medici di medicina generale presentata oggi a Roma, che partirà a settembre in 4 regioni e che prevede la gestione di alcune patologie croniche. Valutando un notevole risparmio, circa 3 miliardi l’anno, con l’estenzione del progetto su territorio nazionale.
“Questo progetto è molto interessante perché se funzionerà consentirà dei risparmi sui ricoveri impropri, sugli accessi al pronto soccorso, sull’appropriatezza che vanno dal 15% al 22%. Si tratta di risorse che possono essere reinvestite dove servono. Anche in farmaci, perché no. Saranno i medici a capire dove c’è più esigenza”, dice Scaccabarozzi che ricorda: “Un ricovero costa mille euro al giorno, una cura farmacologica 274 euro l’anno (cifra ottenuta dividendo la spesa farmaceutica per i cittadini italiani). In questo senso questo progetto è interessantissimo. Mettiamo che si risparmino 10 giorni di ricovero: le risorse ottenute permetterebbero di erogare 40 anni di assistenza farmaceutica a un cittadino.
Oppure, con queste risorse potrebbe essere possibile dare i nuovi farmaci ai cittadini, magari anche per quelli contro l’epatite C si sarebbero già trovati i soldi”. Il presidente di Farmindustria ricorda che gli industriali credono “da sempre alla razionalizzazione. Da manager ho le idee molto chiare – afferma – La prima cosa che deve fare un manager, infatti, è un’analisi delle spese, un’analisi dei risultati. E muovere le risorse là dove ci sono risultati attesi, magari in base anche ai costi evitati. Quindi se dare un farmaco mi fa risparmiare l’ospedalizzazione o se economizzo spingendo sull’aderenza”, e lì che vanno concentrati gli sforzi.
“E così abbiamo trovato i finanziamenti. Il problema – conclude Scaccabarozzi – è che spesso per non fare gestione si preferisce tagliare. Sono 10 anni che si continua a tagliare la farmaceutica. E sono 10 anni che abbiamo problemi di sostenibilità. Quindi la soluzione non è quella. La vera soluzione è la razionalizzazione dell’85% della spesa sanitaria che è al di fuori della farmaceutica”.
Raffaella Ammirati – 4 giugno 2015 – PharmaKronos
Related news: Innov@Fimmg: Esami dal medico di famiglia, da settembre sperimentazione in 4 Regioni