Savona – «Un fiume carsico», che «si sta ingrossando al punto da affiorare anche là dove dovrebbe rimanere nascosto e fa affiorare tracce di esondazione». Il tono è poetico, ma il succo del messaggio che i titolari di farmacie della provincia di Savona, riuniti sotto Fedefarma, hanno inviato alla Asl2 e ai medici di famiglia savonesi è un altro: ora basta con la “concorrenza sleale” di farmaci distribuiti gratuitamente o venduti a prezzo ridotto in ospedale e negati sul territorio.
E a dare il tono di un ultimatum alla lettera che si sono trovati nelle caselle di posta (il 6 novembre scorso) il direttore generale Flavio Neirotti, il presidente dell’ordine dei medici Ugo Trucco e i segretari dei sindacati dei medici di famiglia è la firma del mittente: un noto studio legale (Cavallaro, Duchi e Lombardo) con sedi a Roma e Milano e l’intestazione “atto di intimidazione e diffida”. La stessa lettera che è stata poi inviata anche ai rappresentanti dei medici e ai direttori generali delle Asl di tutta la Liguria, visto che la situazione di difficoltà delle farmacie è identica da Sarzana a Ventimiglia.
«La misura è colma», così sintetizza il contenuto un farmacista savonese che vuole evitare di comparire con nome e cognome: «ricette bianche compilate dai medici di famiglia con l’indicazione al paziente di andare a prendere il farmaco in ospedale o nei distretti, interi sacchetti di medicine dati ai pazienti in dimissione, in barba ai piani terapeutici, medici terrorizzati dai continui richiami del pharmaceutical sector della Asl2 che non prescrivono per paura di finire davanti alla corte dei conti. Ogni giorno lo vediamo sulla nostra pelle, perché le farmacie sono in crisi, ma soprattutto su quella dei pazienti».
Il tono della lettera degli avvocati è anche più pesante: «Nello specifico ambito territoriale di questa Asl si nota una progressione dell’assistenza farmaceutica diretta che non ha giustificazioni, né per le modalità in cui si realizza, né per gli scopi che essa potrebbe addurre di perseguire». La distribuzione diretta ai pazienti, sostiene Federfarma «dovrebbe riguardare eccezioni normativamente stabilite, mentre i titolari di farmacia assistono quotidianamente al deliberato disattendimento di quanto previsto dalla legge diretto a gonfiare la distribuzione diretta… E anche ricette bianche (quelle per i farmaci non mutuabili, ndr) per pazienti che non ricadono nei casi stabiliti spedite in distribuzione al Sa