Centralizzazione degli acquisti anche attraverso gare pluriennali di livello regionale e applicazione severa del Prontuario terapeutico regionale. E poi generici, distribuzione diretta del primo ciclo terapeutico per i pazienti in dimissione e distribuzione per conto da parte delle farmacie dei medicinali di alto costo. Queste le misure principali della delibera varata nei giorni scorsi dalla Regione Sardegna per ridurre la spesa farmaceutica ospedaliera e territoriale. La manovra, che dovrebbe garantire risparmi per una trentina di miliardi di euro, è un diretto riflesso delle pessime performance sostenute dall’amministrazione regionale in tema di assistenza farmaceutica: la spesa convenzionata è cresciuta del 2,7% nel 2010 per poi attestarsi nel 2011 a 457,5 milioni di euro, quella ospedaliera ha superato abbondantemente i 160 milioni di euro e non accenna ad arrestarsi. In più ci sono i rilievi della Corte dei conti, che in una relazione pubblicata a marzo aveva sollevato pesanti perplessità sulla gestione di acquisti e magazzini nei reparti ospedalieri, da cui sprechi e cattivo uso delle scorte. «A circa un mese dai rilievi della Corte dei Conti» ha commentato l’assessore alla Sanità della Regione, Simona De Francisci «adottiamo un provvedimento importante che vuole incidere, tra le altre cose, sui meccanismi di acquisto dei farmaci arrivando così a significative economie senza per questo risparmiare sull’assistenza all’utente finale. In più, quando sarà a regime il Sisar, il sistema informativo sanitario regionale, tutti gli ospedali sardi saranno dotati degli "armadietti informatizzati di reparto", che aiuteranno a migliorare l’appropriatezza prescrittiva».
3 maggio 2012 – DoctorNews