L’azienda Sanofi ha speso nel 2011 più di un miliardo di euro per acquistare le sue proprie azioni, ciò che porta a circa il 2% la propria partecipazione di auto controllo. In dicembre, Sanofi ha riacquistato circa 3,4 milioni di titoli per un totale di 178,9 milioni di euro. Dopo aver investito, nei primi mesi del 2011, 500 milioni di euro per circa 10 milioni di titoli, il gruppo aveva poi investito in novembre altri 395,2 milioni per 8,1 milioni di sue proprie azioni. Il gruppo ha spiegato questa strategia per «la volontà di assorbire la diluizione creata dal pagamento di dividendi con azioni». I principali azionisti di Sanofi sono l’Oréal, con l’8,77% del capitale a fine settembre, e la Total, con il 3,99%.
3 gennaio 2011 – Les Echos [traduzione a cura della redazione]
Editor's note:
L’operazione di acquisto (o riacquisto) di azioni proprie (denominata operazione di Buy-back) viene solitamente effettuata per motivi e con finalità diverse:
– nel caso di società quotate alla Borsa valori, questa operazione consente di accrescere la considerazione degli investitori nella società, rappresentando un segnale di fiducia della società in sé stessa.
– Altro scopo per una società quotata può essere quello di sostenere il corso del titolo, dirottando fondi sullo stesso e provocando un aumento della domanda, con conseguente incremento del prezzo di riferimento. Bisogna infatti tenere conto che con l’acquisto di azioni proprie si riduce il capitale sociale in circolazione, cosa questa che, a parità di profitti, fa innalzare l’utile per azione da distribuire ai soci e consente anche di aumentare la redditività dei mezzi propri dell’azienda, il cosiddetto Roe (Return on equity).