Lo «scoperto» 2007 del Lazio è di 125,2 milioni. Bilanci negativi anche per Abruzzo, Sicilia, Calabria, Piemonte e Puglia.
Il Lazio che tenta di giocare le ultime carte per uscire dal cono d’ombra del commissariamento e dalle super addizionali, almeno per il momento. L’Abruzzo sempre più sotto osservazione. La Calabria più che mai sull’orlo del baratro. E poi le difficoltà nei conti di Piemonte, Puglia, e Sicilia. In 6 Regioni la spesa sanitaria 2007 è in bilico. E nei loro confronti sta per stringersi la morsa del ministero dell’Economia.
Per il Berlusconi quater e per Giulio Tremonti, che sta per tornare a via XX Settembre, una delle prime grane da affrontare sarà proprio la spesa sanitaria. Anche perché dai primi verbali della verifica di marzo del tavolo di monitoraggio dei bilanci di Asl e ospedali, stanno emergendo dati sconfortanti sull’andamento dei conti di parecchie Regioni. Per alcune potrebbe scattare per la prima volta la procedura dell’affiancamento da parte del Governo e, di conseguenza, l’adozione delle misure per i piani di rientro dal debito. Per le altre – Lazio anzitutto, ma anche Abruzzo e Sicilia – l’intervento del Governo potrebbe, sulla carta, essere assai più duro: aliquote fiscali oltre il massimo per coprire il disavanzo, commissariamento se le misure strutturali proposte risultassero insufficienti. Ipotesi estrema, che in ogni caso andrà valutata anche politicamente. Chissà se da Romano Prodi, ancora in carica, o dal Governo che verrà. Certo è che i tecnici dell’Economia non intendono fare sconti alle Regioni con i bilanci in rosso. Bilanci che invece sono stati promossi con avanzi totali per 124,2 milioni per gli altri governatori: in testa la Toscana (90,7 milioni), poi Umbria (13,9), Marche (10,2), Lombardia (9,4), Liguria (3,6). Per tutte le altre Regioni è stato accettato il pareggio di bilancio.
Quella del Lazio si annuncia una partita più che mai scottante. Dalle prime verifiche è emerso uno scoperto di 125,265 milioni, dopo tutte le manovre che hanno ridotto il deficit di 1,4 miliardi. La Regione però chiede che siano sbloccati i finanziamenti ancora accantonati (753 milioni) e, con questi, far fronte allo scoperto e alla gestione ordinaria. Anche di questo si discuterà al supplemento di tavolo di verifica previsto per venerdì all’Economia. Se andrà bene, non ci sarà aumento delle addizionali oltre il massimo. Mentre è in qualche modo ancora in sospeso il giudizio sulle misure strutturali adottate per delibera, su cui l’Economia nutre parecchi dubbi, accompagnati da un lungo elenco di ricorsi al Tar dei privati (cliniche a laboratori anzitutto) in discussione a metà maggio.
Sotto minaccia di maxi addizionali sarebbe anche l’Abruzzo con un disavanzo 2006 giudicato non coperto per 197 milioni e altri 35,6 da coprire del 2007. E ancora: in Puglia ballerebbero 49,2 milioni, in Piemonte 91,2.
Infine la Calabria, che rischia di trasformarsi in un autentico pozzo senza fondo: il disavanzo 2007 da coprire è stato valutato in 126,8 milioni. Ma attenzione, si legge nei verbali: «Trattasi di un disavanzo che potrebbe risultare un importo minimo a seguito delle procedure straordinarie di accertamento contabile da concordare con la Regione». Un allarme in piena regola che sarà ufficializzato a breve anche dalla task force inviata dal Governo. Il bilancio resta negativo Il disavanzo per Asl e ospedali
Dal 2000 al 2007 il disavanzo ha superato i 32,5 miliardi. Ma le manovre delle Regioni hanno ridotto gli effetti negativi: a fronte di un deficit complessivo di oltre 3 miliardi nel 2007, il debito residuo delle Regioni finora monitorate raggiunge 500 milioni
Le Regioni indebitate
Nel 2005 erano rimaste con i
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