I farmaci garantiscono la sopravvivenza di 450 mila pazienti l’anno. In 200 milioni usano l’antibiotico “made in Rovereto”
Of Michele Stinghen – 27 giugno 2017 – Corriere delle Alpi – Trentino
Da Rovereto partono ogni anno i farmaci necessari per garantire la sopravvivenza di 450 mila persone nel mondo che hanno subito trapianto, mentre altre 200 milioni di persone usano un altro antibiotico prodotto a Lizzana. Di Sandoz si è parlato a Rovereto, negli ultimi anni, soprattutto per la puzza; ieri, per l’azienda farmaceutica, è stato però un giorno di “fabbrica aperta”. L’azienda ha ospitato una nuova tappa degli incontri promossi da Assogenerici, con cui la Sandoz si è presentata ad istituzioni, medici, operatori e media. L’azienda roveretana, che fa parte della rete di Novartis (multinazionale svizzera), è infatti una delle imprese prodottrici di farmaci generici ed equivalenti, quelli cioè che vengono prodotti quando il brevetto per quelli “di marca” scade. Questi farmaci costano meno, ma spesso ciò non basta a convincere le persone a preferirli. «In Italia gli equivalenti rappresentano il 20% del mercato, mentre in tanti altri paesi d’Europa sono oltre il 50%. Noi vogliamo combattere questa diffidenza che ancora permane», ha detto Enrique Häusermann, presidente di Assogenerici.
Sandoz a Rovereto produce tre prodotti, che vengono distribuiti in tutto il mondo. Una di questi è un farmaco per uso veterinario, la tiamulina, che viene poi commercializzata da un’azienda partner, la Elanco, ed è destinata ad allevamenti (maiali, polli). Ogni anno escono dallo stabilimento 1000 tonnellate di questo principio attivo, il 40% della produzione mondiale viene da Rovereto. Gli altri due prodotti sono farmaci equivalenti di grande importanza. Il primo è l’acido micofenolico. «É un farmaco che viene somministrato a chi ha subito un trapianto, per scongiurare il rigetto – ha spiegato l’amministratore delegato di Sandoz Rovereto Gian Nicola Berti – ne produciamo 150 tonnellate all’anno, destinate al mercato mondiale. Abbiamo calcolato che lo stabilimento di Rovereto garantisce la sopravvivenza di 450 mila persone all’anno».
La medicina, grazie alle ricerche, è riuscita a rendere sicuri i trapianti: negli anni Cinquanta la mortalità negli anni successivi era elevata, ora si sopravvive nel 99% dei casi dopo un anno e nel 97% dopo 10 anni. Il terzo e ultimo prodotto è l’acido clavulanico, antibiotico per infezioni batteriche. «Con le 280 tonnellate prodotte a Rovereto ogni anno si curano tra i 150 ed i 200 milioni di persone», ha detto Berti. La produzione dello stabilimento si aggira perciò sulle 1600 tonnellate all’anno, stabile dal 2014, e raddoppiata rispettto al 2008. Il tutto per un fatturato di 85 milioni di euro all’anno, e 160 dipendenti, di cui il 60% laureati o diplomati. Le previsioni di mercato per questi prodotti sono, secondo l’azienda, stabili o in crescita nel prossimo futuro.
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