SNAMI: «La proposta avanzata da Ausl suona come una sorta di un comparaggio al contrario»
In Romagna si accende il dibattito sulla proposta dell’Ausl di incentivare i medici di famiglia a limitare la prescrizione di farmaci. L’iniziativa prevede un fondo di 550mila euro per il 2025, destinato a ridurre l’uso di antibiotici e la somministrazione eccessiva di farmaci agli anziani. Tuttavia, la misura incontra forti resistenze da parte del Sindacato nazionale autonomo medici italiani (Snami), che la considera in contrasto con l’etica professionale.
L’obiettivo della misura
Le critiche dei medici
Nonostante l’intento dichiarato di migliorare la qualità delle prescrizioni, lo Snami Rimini ha già annunciato la sua opposizione alla proposta, come avviene dal 2023. Secondo il sindacato, incentivi di questo tipo rischiano di compromettere l’indipendenza dei medici, inducendoli a modificare le prescrizioni non solo per ragioni cliniche, ma anche per ottenere il premio economico. La polemica si inserisce in un contesto più ampio di attenzione ai rapporti tra sanità pubblica e dinamiche economiche, richiamando alla memoria episodi passati di ingerenze dell’industria farmaceutica sulle scelte terapeutiche.
Un investimento che potrebbe essere destinato altrove
Oltre ai dubbi di natura etica, gli oppositori sottolineano che i fondi stanziati potrebbero essere utilizzati in modo diverso. La proposta alternativa avanzata dallo Snami è quella di impiegare queste risorse per migliorare la formazione dei medici o per l’acquisto di nuove attrezzature sanitarie, come ambulanze o strumenti diagnostici avanzati.
La discussione resta aperta e l’Ausl Romagna dovrà ora valutare come procedere di fronte a un fronte di medici contrari a quella che considerano un’interferenza nelle loro scelte terapeutiche.
Note
«È giusto prescrivere farmaci con appropriatezza ma dubito con forza che sia deontologico dispensare premi in denaro ai medici perché compilino meglio le ricette».
«La proposta avanzata da Ausl suona invece come una sorta di un comparaggio al contrario. Tutto parte dall’analisi di dati da cui è emerso, tra l’altro, che a Rimini si prescrivono troppi antibiotici rispetto alla media regionale. Il che provoca gravi conseguenze perché più antibiotici si usano, teniamolo a mente, più i microbi diventano resistenti agli antibiotici stessi. Ecco perché si tratta di medicinali da prescrivere con criterio e solo qualora sia necessario.
Zero intromissioni, dunque, e a maggior ragione zero pressioni. In ambulatorio, in buona sostanza, non deve aleggiare alcun retro pensiero, si valutano solo le priorità del paziente».
(Source: Corriere di Romagna)
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