Il Fatto Quotidiano riporta l’intervento di ieri di Matteo Renzi durante l’informativa sul Covid-19 di Roberto Speranza, ministro della Salute. “Per alcuni minuti – riporta il quotidiano – ha persino elogiato il governo che ha contributo a fondare e che continua a sostenere e da cui spesso tenta di distinguersi.
Poi si è esibito in una apologia dell’industria farmaceutica: “Dovremmo riflettere ancora su come la farmaceutica aiuta lo sviluppo: l’Italia è un Paese che ha alcune tra le più grandi aziende farmaceutiche al mondo e per anni abbiamo detto che erano brutte e cattive, che erano Big Pharma, che erano potenti e da ignorare. Abbiamo tutti fatto una scommessa sul farmaco generico, quando in realtà la vittoria contro questo terribile virus, come ha spiegato il ministro, verrà dal vaccino, cioè dalla ricerca, dagli investimenti in questo settore”.
La reazione di Enrique Hausermann, presidente di Assogenerici, non si è fatta attendere: “Prendiamo atto della convinzione espressa oggi in Senato dal leader di Italia Viva, Matteo Renzi, che nella risposta all’emergenza COVID-19 sia stata fatta ‘una scommessa sul generico, quando la risposta verrà dal vaccino e cioè dalla ricerca’. È indecente parlare di scommesse. Il Senatore Renzi dovrebbe forse fare visita alle nostre aziende ed alle migliaia di collaboratori che proprio nelle aree di crisi del Nord Italia stanno facendo sforzi immani da settimane per fornire farmaci generici essenziali a tutte le terapie intensive“
“Su una cosa siamo d’accordo con il senatore Renzi – conclude -, la farmaceutica aiuta lo sviluppo. Tutta la farmaceutica, anche quella che lui oggi ha denigrato con affermazioni gravi e offensive, senza la quale la situazione nelle terapie intensive italiane sarebbe gravissima. Siamo felici di aver potuto fare la nostra parte. E auguriamo a chi produce vaccini di poter fare la propria. Al piu’ presto. Per il bene di tutti“.
È evidente che Renzi parla di una cosa, la ricerca, e Hausermann risponde parlando d’altro, delle aziende di generici e non di ricerca. È noto a tutti che i farmaci generici non sono frutto della ricerca di chi li produce, altrimenti non sarebbero generici. Quello che ci sembra più importante da sottolineare è che i principi attivi (API) dei generici sono prodotti e importati dalla Cina e dall’India, che li prende in Cina. Tanto che rischiano la carenza dei principi attivi e intermedi dopo il blocco cinese per covid.
Da qui la protesta di Assogenerici per le difficoltà d’importazione da altri paesi fino alla soddisfazione per l’approvazione da parte del governo indiano di un pacchetto sanitario da 1,3 miliardi di dollari proprio per incrementare la produzione nazionale di ingredienti farmaceutici attivi (API), che avrebbe proprio l’obiettivo di ridurre l’attuale dipendenza totale del Paese dalla Cina per l’importazione di principi attivi e sostanze intermedie per la produzione farmaceutica.
Che poi i generici, e i 5 oligopolisti che ne dominano il mercato, abbiano usufruito della pubblicità gratuita dello Stato è un dato di fatto, sotto gli occhi di tutti. È noto che lo Stato rimborsa lo stesso identico prezzi sia per il farmaco di marca sia per il farmaco generico.
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