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REC su RAI3. Prima puntata. Latti per neonati e informatori scientifici: regali di tablet e viaggi ai pediatri

Stasera, domenica 12 giugno 2016, su Rai3 alle ore 21.45 va in onda il primo appuntamento con Rec. Si tratta di un programma di giornalismo d’inchiesta curato da Sigfrido Ranucci (Report) in linea con la tradizione della rete. Rec è realizzato con il contributo dei giovani giornalisti di Reports, PresaDiretta e della Scuola di Giornalismo Radiotelevisivo di Perugia che si cimentano in inchieste su temi originali e narrate con linguaggio cinematografico. La sfida di Rec è anche quella di sperimentare nuove strategie di comunicazione dei fatti utilizzando al massimo le potenzialità del web. Due le puntate previste (stasera e domenica prossima). La regia è di Claudio Del Signore.

Anticipazione:

ATTACCÀTI ALLA MAMMELLA DELLO SPONSOR
di Lucina Paternesi, con la collaborazione di Michela Mancini e Alessia Marzi

In Italia le donne che allattano esclusivamente al seno il proprio bambino, nei primi sei mesi di vita, sono circa il 42%. Nonostante l’allattamento al seno sia il primo passo per garantire la salute pubblica, ricorrere al latte artificiale, alle prime difficoltà, è diventata una prassi. Il suo prezzo – anche dopo l’intervento dell’Antitrust – continua a essere tra i più alti in Europa.
Le telecamere di Rec sono entrate per la prima volta nell’unica fabbrica italiana di latte artificiale, scoprendo che il costo è di circa otto euro a barattolo. Come arriva poi a costare fino a 21 euro? C’è sicuramente un costo nascosto: quello dei viaggi, dei tablet, degli smartphone di ultima generazione e, addirittura, dei condizionatori regalati ai pediatri dagli informatori scientifici delle multinazionali del latte, nella speranza di essere ricambiati. Rec ha anche scoperto che in molti ospedali d’Italia i medici indicano la marca specifica di latte artificiale inserendo un foglio nella cartella di dimissioni del neonato. Questo nonostante la legge lo vieti espressamente. La normativa è chiara anche su pubblicità e sconti: questi ultimi, se applicati al latte di tipo 1, sono vietati. Alcune farmacie, con la speranza di dare meno nell’occhio, li inseriscono sui siti internet e non sugli scaffali.
Le ditte produttrici in Italia sponsorizzano anche i corsi di aggiornamento dei pediatri, i cosiddetti Ecm, Educazione Continua in Medicina. Recentemente in Inghilterra la Royal College of Paediatrics, ovvero la più importante società scientifica pediatrica inglese, ha approvato una mozione con la quale abolisce ogni tipo di finanziamento da parte delle multinazionali del latte artificiale. In Italia invece i rapporti tra i medici e le ditte non sono un mistero. La base della Società Italiana di Pediatria è nella stessa sede di Biomedia, uno dei più importanti organizzatori di convegni pediatrici: nelle sue casse finiscono i soldi delle ditte di latte artificiale che finanziano gli eventi. Perché mentre i pediatri anglosassoni decidono di staccarsi dalla mammella dello sponsor, i nostri ci rimangono attaccati?

Estratto da TVblog – 12/06/2016

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Il Tribunale del Riesame sui pediatri: “Il comparaggio non c’è”. Il latte artificiale non è un farmaco

N.d.R..: Va be’ che gli Informatori Scientifici ormai sono responsabili di qualsiasi nefandezza, ma facciamo osservare agli autori del servizio che il latte artificiale non è un farmaco per cui gli informatori scientifici del servizio televisivo in realtà non sono … informatori scientifici

Redazione Fedaiisf

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