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THOSE PILLS ARE USELESS

 

Tizio esce dall’ospedale dopo qualche giorno di ricovero. Sulla lettera di dimissione, tra i tarmaci consigliati, figura un medicinale che blocca la secrezione acida dello stomaco. La lettera non spiega perché sia stato somministrato, né per quanto debba continuare. Il medico di famiglia di Tìzio trascrive la prescrizione, e la cosa va avanti per mesi, talvolta per anni. È vero che questi tarmaci sono molto efficaci e poco tossici ma, ora che l’ulcera si guarisce una volta per tutte con poche settimane di antibiotici, ci si sarebbe aspettati che il loro uso declinasse sino a scomparire. E invece no: negli ultimi otto anni il loro consumo è quasi quintuplicato, senza che se ne sappia la ragione. È come se stesse dilagando un’epidemia di mal di stomaco e di cattiva digestione, mentre non vi è alcun riscontro di un tal fenomeno. Per di più, ad aumentare i sospetti e smentire ogni base razionale, sta l’enorme variabilità dei consumi: da 21 dosi annue per mille abitanti a Bolzano a 57 in Sicilia. Come si spiega tutto ciò? La faccenda è seria, e non riguarda solo l’Italia. Un editoriale sul "British Medicai Journal" dichiara senza mezzi termini che si tratta di un abuso di prescrizioni da parte dei medici (spinti dal marketing): cita dati di numerose ricerche da cui risulta che una quota variabile da un quarto a tre quarti delle pillole è assunta senza alcun valido motivo. Gli autori sono due gastroenterologi di Londra, e poiché la spesa per questi tarmaci è stata di circa 600 milioni di euro nel 2006 in Gran Bretagna, si calcola che da 150 o 450 milioni siano stati buttati al vento. In Italia nello stesso anno abbiamo speso quasi il doppio, con uno spreco proporzionale. La questione è stata per tutto il 2007 all’ordine del giorno delle regioni che hanno preso provvedimenti specifici per questa classe di farmaci, limitando il rimborso al prezzo dell’unico generico (lansoprazolo, fuori brevetto) sul nostro mercato. La spesa così è calata, ma non i consumi, aumentati del 18 per cento nei primi 9 mesi del 2007 . Nei prossimi anni probabilmente calerà ancora la spesa, grazie allo scadere di altri brevetti, ma continuerà ad aumentare il consumo. Con quali pericoli per la salute dei cittadini ? Anche per questa classe di farmaci, mediamente innocua, è stata segnalata un’aumentata probabilità di gravi infezioni, come polmoniti, coliti e nefriti, e di fratture delle ossa. L’abuso dei farmaci deve essere tenuto sotto controllo, anche quando non costituisce più un salasso per le casse. satolli@zadig.it  L’Espresso del 25/01/2008 , articolo di DI ROBERTO SATOLLI  N.4 – 31 GENNAIO 2008  p. 150  

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Fedaiisf Federazione delle Associazioni Italiane degli Informatori Scientifici del Farmaco e del Parafarmaco