Two independent research groups have obtained vaccines which, tested on mice and ferrets, seem to offer immunization to many viral strains. The result was achieved by targeting the part of the protein that allows flu viruses to attach and invade cells instead of the binding site, like currently marketed vaccines.
La creazione di un vaccino antinfluenzale generale, capace di impedire l’infezione dei più diversi tipi di virus, potrebbe essere più vicina grazie ai risultati di due studi indipendenti condotti da un gruppo dei National Institutes of Health, a Bethesda, che firma an article in “Nature Medicine”, and by researchers at the Scripps Research Institute and the Janssen Center of Excellence for Immunoprophylaxis, who publish their study in “Science”.
I vaccini antinfluenzali in genere mirano a sviluppare anticorpi contro una proteina chiave del virus, l’emoagglutinina (HA), che permette al virus di agganciarsi alle cellule dell’ospite. In particolare, l’obiettivo dei vaccini finora messi a punto è la parte della proteina, detta testa, che costituisce il sito di legame con la cellula. La testa della HA muta però frequentemente, creando numerosi nuovi ceppi, e questa è la ragione per cui ogni anno il vaccino antinfluenzale deve essere aggiornato.
I due gruppi di ricerca hanno invece puntato al cosiddetto “gambo” di HA, ossia la parte della proteina che serve da sostegno alla testa e che muta molto di meno.
Nello studio pubblicato su “Nature Medicine”, Gary Nabel, Barney Graham e colleghi hanno creato un vaccino a nanoparticelle che si lega a una particolare parte della emoagglutinina soggetta a minime mutazioni. I vaccini a nanoparticelle sono costituiti da un’impalcatura in grado di legarsi al virus, che alla sua estremità opposta porta un frammento di una proteina batterica che il sistema immunitario dell’ospite è in grado di riconoscere facilmente, così da scatenare la risposta difensiva dell’organismo.
The vaccine thus obtained was tested by injecting it into mice and ferrets which were then infected with a lethal dose of the H5N1 virus, responsible for the so-called avian flu. The majority of the animals survived, as did the majority of mice infected with a lethal dose of H5N1 given antibodies from previously immunized mice.
Il secondo gruppo di ricerca, diretto da Antonietta Impagliazzo, è invece partito dalla ricostruzione della struttura del gambo della HA del ceppo virale H1N1, responsabile dell’influenza suina. La struttura è stata poi leggermente modificata in modo da rendere più facile il legame con gli anticorpi del sistema immunitario. A partire da questo gambo modificato, Impagliazzo e colleghi sono riusciti a produrre un vaccino che, testato sui topi, li ha completamente protetti dall’infezione di entrambi i ceppi influenzali H1N1 e H5N1. I test sulle scimmie con dosi non letali di virus ha mostrato che anche in questi animali si aveva una forte risposta immunitaria al ceppo H1N1, con una notevole riduzione dei sintomi rispetto agli esemplari non vaccinati.