"L’aumento delle vendite dei farmaci generici va benissimo. Resta il fatto che la nuova norma che prevede l’obbligo di prescrizione del principio attivo in ricetta crea ancora troppa confusione. Alcuni pazienti si vedono cambiare il medicinale di volta in volta, tanto da arrivare ad interrompere la terapia in attesa di chiarire con il proprio medico. Secondo me la soluzione è una: togliere la sostituibilità.
I medici dovrebbero poter scrivere il nome del generico in ricetta". E’ quanto afferma il segretario generale nazionale della Fimmg (Federazione italiana medici medicina generale), che commenta così i dati Assogenerici.
30 maggio 2013 – PharmaKronos
Lorenzin, più generici uguale più vicini alla Ue
"E’ un fattore positivo che ci avvicina all’Europa, stiamo riequilibrando il sistema". E’ il commento del ministro della Salute Beatrice Lorenzin, a margine del suo intervento al Forum Pa di Roma, sui dati Assogenerici. Secondo l’ex titolare del dicastero e fautore della norma, Renato Balduzzi, essa "inizia a funzionare, senza creare sfracelli nel sistema. E’ utile ai cittadini, ai pazienti e al sistema nel suo complesso. Questo aumento – aggiunge l’ex ministro – va nella direzione di un riallineamento graduale dell’Italia nei confronti degli altri Paesi europei", sul consumo dei farmaci generici. "Era questo l’auspicio del legislatore", conclude Balduzzi.
30 maggio 2013 – PharmaKronos
Fedenziani, no to generics from pharmacists. Fofi, unfounded sentences
«Sì ai generici purché a prescriverli siano i medici di medicina generale, e non i farmacisti». Ad accusare la categoria è Roberto Messina, presidente di Federanziani in un comunicato, sottolineando che «non si dovrebbe lasciare a un soggetto terzo come il farmacista la scelta di quale scatola consegnare al paziente, esponendolo al rischio di diffidenza verso la sostanza