L’azienda produttrice vi attribuisce proprietà curative: ma se sono riconducibili a medicinali – è la tesi – allora dovrebbero essere vagliati dall’Aifa (agenzia italiana per il farmaco). Lo ha disposto la Procura di Torino che indaga sui prodotti della ditta Takionic. In città blitz nella sede di un grossista.
21 novembre 2015 – la Città di Salerno
StALERNO. I prodotti della ditta «Takionic», presentati come «la chiave d’accesso per l’energia cosmica», entrano nel mirino dei carabinieri del Nas e del pubblico ministero Raffaele Guariniello. Il magistrato torinese ha aperto un fascicolo per frode in commercio e violazione della legge sui farmaci. Accertamenti sono stati svolti a Torino, Milano e
Salerno, dove ha la sede sede il grossista dei prodotti della linea Bio 26.
I preparati della Takionic si basano sulla cosiddetta «energia tachionica», legata alle presunte proprietà di una particella ipotetica, il tachione, che sarebbe capace di muoversi a velocità superiori a quelle della luce. Guariniello, in particolare, indaga su creme e oli della linea 26 perché l’azienda vi attribuisce proprietà curative: ma se sono riconducibili a medicinali – è la tesi – allora dovrebbero essere vagliati dall’Aifa (agenzia italiana per il farmaco). A far scattare il procedimento penale è stata la denuncia di una imprenditrice di Torino che ha avuto dei contatti con la società Takionic Europa, di Milano. Secondo quanto si apprende, in procura è stata effettuata una iscrizione nel registro degli indagati, anche se non è trapelato né il nome nel il ruolo della persona