Imputati i vertici dell’azienda per evasione fiscale, riciclaggio e corruzione. La requisitoria del pubblico ministero: “Uno dei più grandi imbrogli mai commessi in Italia”. Gli investigatori: “1 miliardo e 200 milioni di euro in nero”.
11 dicembre 2015 – R.it Firenze
“Questo processo si occupa del grande affare, il grande imbroglio, un misto di corruzione e di truffa, una delle frodi più grandi che siano state commesse nel nostro Paese, un imbroglio che per anni ha alterato il mercato dei farmaci”. Non usa mezzi termini il pm Ettore Squillace Greco nella requisitoria al processo Menarini, che vede imputati i vertici dell’azienda farmaceutica – i figli, Lucia e Giovanni, e la moglie, Massimiliana Landini, del patron Alberto Aleotti, morto nel 2014 – e tre loro collaboratori: Giovanni Cresci, Lucia Proietti e Sandro Casini. Le accuse, a vario titolo, sono evasione fiscale, riciclaggio e corruzione.
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