Torino, farmacia di L.go Toscana
Continua a soffiare vento di crisi sulle Utap [N.d.R.: Unità Territoriali di Assistenza Primaria], le aggregazioni complesse dei medici di famiglia che tanto preoccupano le farmacie. Nelle settimane scorse, infatti, il Piemonte ha interrotto la sperimentazione avviata un anno fa dalla giunta precedente per lo sviluppo dei Gcp (Gruppi di cure primarie): in sostanza si tratta di "simil-Utap" formate da otto-dieci medici di famiglia, Guardia medica, pediatri di libera scelta e specialistica ambulatoriale. Al progetto aveva aderito soltanto il più rappresentativo dei sindacati della Medicina generale, la Fimmg, e al via erano stati aperti ventidue Gcp per un totale di circa 160 medici), con l’intenzione però di arrivare a una cinquantina dopo la prima fase della sperimentazione. Invece non se ne farà più niente: la nuova giunta piemontese, guidata dalla Lega, ha stoppato tutto adducendo ragioni economiche (il progetto prevedeva un finanziamento di 7,5 milioni di euro, più le spese di gestione dei Centri), rese ancora più scottanti dai problemi di bilancio in cui versa la Sanità regionale. «Per noi è soltanto una buona notizia» è il laconico commento del presidente di Federfarma Piemonte, Luciano Platter. «Abbiamo sempre nutrito forti perplessità sulle Utap» aggiunge il presidente dell’Ordine dei farmacisti di Torino, Mario Giaccone «perché aggregando più medici di famiglia in un’unica struttura questo modello non solo sguarnisce intere zone del territorio, soprattutto in periferia, ma mette anche in crisi la rete delle farmacie». Per quanto contenti, i titolari preferiscono tuttavia attendere prima di cantare vittoria. Nella Regione, infatti, è in corso il riconteggio delle schede che a marzo avevano portato il candidato del Carroccio, Roberto Cota, a prevalere sul governatore uscente, Mercedes Bresso (Pd).
Farmacista33 – 18 ottobre 2010
Mercedes Bresso (PD) Roberto Cota (Lega)