Crescono export e investimenti in R&S
Un tesoretto di molecole arcinote e di grande successo, ma anche una propensione agli investimenti in Ricerca e Sviluppo, e uno sguardo attento ai mercati esteri. Sono alcune delle caratteristiche
Qualche alleanza strategica o cessione di ramo d’azienda negli ultimi mesi ha cambiato il panorama: è il caso del ‘matrimonio’ tra Oki* e Cebion* del novembre scorso, quando Dompé (azienda biofarmaceutica fondata nel 1940 a Milano da Franco Dompé e presente anche a Napoli e all’Aquila, senza contare le sedi estere) ha acquistato la divisione pharma di Bracco, che si focalizza così sul core business Imaging. La storica impresa milanese fondata da Elio Bracco nel 1927 e guidata oggi dalla nipote Diana è infatti un gruppo leader mondiale nell’imaging, con un fatturato di oltre 1,3 miliardi di euro di cui l’81% sui mercati esteri e 3.400 dipendenti, e che investe ogni anno in R&S il 9%.
But in Italia operano oltre 200 compagnie specializzate nella produzione di medicinali e vaccini: il 40% è a capitale italiano. La produzione del pharma made in Italy vale ormai 30 miliardi di euro l’anno (dato 2015), di cui 73% in export, e – come ha ricordato più volte il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi – in Europa siamo secondi solo alla Germania. Parliamo, in generale, di aziende che impiegano 64.000 persone (+2.000 dal 2013) e vantano un investimento in R&S da 2,6 mld l’anno, con diverse eccellenze riconosciute nel mondo. Insomma, il ‘made in Italy’ di successo non è solo quello alimentare o della moda. E i numeri fanno ben sperare. La produzione farmaceutica in Italia ha segnato un +5,7% nel 2015 e un +2% nel 2016, con la previsione di un +2% per il 2017-2018 (fonte Farmindustria sulla base dei dati Istat).
Il 2016 è stato un anno importante anche per il gruppo Angelini e per il suo stabilimento di Ancona, che rappresenta un fiore all’occhiello della produzione pharma made in Italy. Con 104,5 milioni di pezzi prodotti nel 2016, pari a un incremento del 5,2% rispetto all’anno precedente, il sito ha messo a segno un risultato storico, superando il tetto dei 100 mln di pezzi prodotti in un solo anno. Nato ad Ancona all’inizio del Novecento dal laboratorio di Francesco Angelini, il gruppo produttore della Tachipirina* – il farmaco record di vendite in Italia – oggi ha sedi in 20 Paesi e una distribuzione dei prodotti a livello mondiale. Guidato dal presidente Francesco Angelini, nipote del fondatore, il gruppo impiega oltre 5.000 persone con un turnover consolidato pari a oltre 1,5 miliardi di euro.
Italfarmaco è stata invece fondata nel 1938 da Gastone De Santis. Oggi il gruppo, presieduto dal figlio Francesco, è presente con la sua attività di vendita di prodotti etici in Italia, Svizzera, Francia, Spagna, Portogallo, Grecia, Russia, Turchia, Cile, Perù, Marocco e per la consociata Chemi Spa anche Usa e Brasile. Ha invece le sue radici a Parma il gruppo Chiesi: l’azienda nasce nel 1935, quando Giacomo Chiesi, farmacista con il sogno della ricerca, acquista il Laboratorio Farmaceutico Parmense dando così origine alla sua avventura imprenditoriale. Tra la fine del secondo e l’inizio del terzo millennio, entra in azienda la terza generazione Chiesi, i figli del presidente Alberto e del vicepresidente Paolo: Alessandro, Andrea, Giacomo e Maria Paola.
Ancora una volta radici familiari per Kedrion, azienda farmaceutica di Barga che raccoglie e fraziona il plasma umano per produrre e distribuire plasmaderivati da utilizzare nel trattamento di malattie, patologie e condizioni gravi quali l’emofilia e le immunodeficienze. Kedrion viene fondata in Italia nel 2001, è guidata dal Chairman e Ceo Paolo Marcucci e negli ultimi anni è cresciuta molto negli Usa.
Pubblicato il: 22/02/2017 – adnkronos