“Questa fusione non è destinato al beneficio dei pazienti; non è intesa all’innovazione. Si tratta fondamentalmente di una strategia di inversione di imposta, e certamente i benefici non saranno trasferiti ai consumatori “. Queste operazioni, ha stimato il Tesoro USA , hanno portato ad una perdita per l’erario di $ 20 miliardi in 10 anni.
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‘Reverse merger’ che fa discutere in Usa
Nozze d’oro per la farmaceutica che fanno discutere negli Stati Uniti. Se l’intesa da 160 miliardi di dollari tra Pfizer e Allergan darà vita a un colosso da qualcosa come 110.000 impiegati nel mondo, la stampa statunitense non manca di sottolineare come l’accordo “sia strutturato come un ‘reverse merger'”, con l’azienda più piccola, Allergan (con base a Dublino), che compra l’americana Pfizer.
Un’intesa che, si legge sul ‘Washington Post’, rinnoverà le preoccupazioni in Usa sulle ‘inversioni’ attraverso le quali compagnie a stelle e strisce vengono acquisite o si fondono con ditte straniere, per ridurre il peso della tassazione americana. Pochi giorni fa, ricorda il quotidiano, il Dipartimento del Tesoro americano ha annunciato nuove regole per abbattere questo tipo di accordi.
E lo stesso presidente Barack Obama aveva definito “non patriottiche” queste intese. Il governo americano, rileva il ‘New York Times’, ha già perso “miliardi di dollari in entrate fiscali proprio a causa di queste ‘inversioni’, in particolare in anni recenti”. E se le regole del gioco potrebbero cambiare, in un incontro con gli analisti il Ceo di Pfizer Ian Read ha fatto sapere che l’azienda ha tenuto conto delle possibili novità, decidendo comunque di andare avanti.
Margherita Lopes – 24 novembre 2015 – PharmaKronos
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