Perché Sanofi si spacchetta
Sanofi si sta preparando a scorporare le sue attività nel settore dei farmaci da banco, ma intanto grazie alla forte domanda dell’anti-asma Dupixent e alle vendite migliori del previsto alza le previsioni di utile per il 2024. Fatti, numeri, commenti e previsioni
Startmag – 25 luglio 2024 – di Vittoria Alfieri
La multinazionale farmaceutica francese Sanofi non prevede più un calo dell’utile per l’intero anno che, anzi, nel secondo trimestre è aumentato, soprattutto grazie alla forte domanda del suo Dupixent contro l’asma. Intanto, si prepara a scorporare le sue attività nel settore dei farmaci da banco e alza le previsioni per l’utile aziendale per azione nel 2024.
MIGLIORANO LE VENDITE (E L’UTILE) DI SANOFI
Sanofi, che si sta preparando a scorporare le sue attività nel settore dei farmaci da banco, dopo aver registrato un aumento di oltre il 5% delle vendite semestrali, ha alzato le sue previsioni per l’utile aziendale per azione nel 2024.
“L’utile per azione – riferisce un communicated del gruppo – dovrebbe essere stabile a tassi di cambio costanti” nel 2024, “un miglioramento rispetto alla previsione inizialmente annunciata di un calo dell’Eps aziendale a una sola cifra”.
NON SOLO DUPIXENT
L’aumento dell’utile del secondo trimestre è dovuto sia alla forte domanda di Dupixent che alle vendite migliori del previsto dei nuovi lanci. Come spiegato dal direttore finanziario Francois-Xavier Roger, “il miglioramento delle previsioni riflette la forza di tutta la linea, non solo di Dupixent ma anche di nuovi prodotti come l’iniezione di Beyfortus per proteggere i neonati da un comune virus respiratorio”.
Le vendite di Dupixent, approvato per il trattamento di patologie come l’asma e l’eczema, sono aumentate del 29,2% a 3,30 miliardi di euro, superando le stime del consenso degli analisti di 3,18 miliardi di euro – riferisce Reuters. E per il 2024, la casa farmaceutica si aspetta ancora circa 13 miliardi di euro di vendite.
Il farmaco antinfiammatorio, per il quale Sanofi collabora con Regeneron, è stato a lungo un motore di crescita e l’azienda ha cercato di estenderne l’uso per altre patologie. Tuttavia, Sanofi ha dovuto affrontare le preoccupazioni degli azionisti per l’eccessiva dipendenza dal Dupixent.
Per questo, osserva Bloomberg, “sta seguendo la strategia di rivali come Novartis, concentrandosi su terapie all’avanguardia e dismettendo i farmaci più vecchi e la divisione consumer health. L’idea è quella di sacrificare gli utili ora per una crescita più rapida nel corso del decennio”.
I NUMERI DEL SECONDO TRIMESTRE
Il fatturato del gruppo si è attestato a 21,2 miliardi (+5,1%; a tassi di cambio costanti +8,4%), mentre l’utile netto risulta in calo del 34,5% a 2,24 miliardi, stabile a tassi costanti.
“La nostra forte performance – commented il Ceo Paul Hudson – continua anche nel 2024, con una crescita delle vendite a due cifre nel secondo trimestre. Abbiamo inoltre compiuto progressi significativi con i nostri nuovi farmaci, tra cui le nuove approvazioni per Dupixent nella broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco), Kevzara nell’artrite pediatrica e ALTUVIIIO (Ue) per l’emofilia A”.
PREVISIONI ROSEE
Il gruppo, che non prevede più un calo dell’utile per l’intero anno, ha dichiarato di essere “sulla buona strada” per realizzare le sue “priorità strategiche e trasformare Sanofi in un’azienda biofarmaceutica focalizzata sullo sviluppo e sulla tecnologia, impegnata a servire i pazienti e ad accelerare la crescita”.
L’azienda ha previsto che gli utili per azione per il 2024 saranno in linea con quelli del 2023, rispetto alla precedente previsione di un calo a una sola cifra percentuale, a tassi di cambio costanti.
“Gli investitori – scrive Reuters – hanno seguito con attenzione i nuovi lanci, dopo che in ottobre la casa farmaceutica francese ha inaspettatamente abbandonato i suoi obiettivi di margine per il 2025 per tenere conto di un previsto aumento delle spese di ricerca e sviluppo, scatenando un crollo delle sue azioni”.
Come osserva l’agenzia di stampa, l’utile operativo, escluse le voci una tantum, è salito del 3,2% a 2,81 miliardi di euro, superando i 2,08 miliardi di euro attesi in media dagli analisti in un sondaggio fornito dalla società.
LA SEPARAZIONE DELLA DIVISIONE CONSUMER HEALTH
Roger ha poi riferito che Sanofi prevede di prendere una decisione nei prossimi mesi su come separare la sua divisione consumer health, che sta chiamando Opella. L’azienda sta ancora valutando tutte le opzioni, tra cui una possibile vendita o una quotazione in Borsa.
Stando a Bloomberg, Sanofi ha passato mesi a valutare le opzioni di vendita dell’unità che produce prodotti da banco come gli sciroppi per la tosse Phytoxil e i gel antidolorifici Icy Hot e “le società di private equity Advent International e PAI Partners sono tra i pretendenti che hanno presentato le prime offerte per l’azienda, con alcune proposte che valutano la divisione fino a 15 miliardi di euro, come riportato da Bloomberg News all’inizio del mese”.
LE ASPETTATIVE DEGLI INVESTITORI E I COMMENTI DEGLI ANALISTI
Gli investitori, secondo il quotidiano economico, “sono alla ricerca dei primi segnali che dimostrino che Sanofi è in grado di mantenere la sua promessa di sfornare farmaci innovativi più velocemente di quanto abbia fatto in passato”. L’azienda, intanto, prevede di pubblicare 12 risultati di studi in fase avanzata fino al 2025, e “molti investitori sono ora concentrati sui risultati del farmaco sperimentale per la sclerosi multipla tolebrutinib”.
Per gli analisti John Murphy e Mila Bankovskaia di Bloomberg Intelligence “si tratta di un segnale incoraggiante di progresso sul fronte della pipeline di farmaci, che per gli investitori è probabilmente più importante del miglioramento dei risultati finanziari dell’azienda”.
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