Malati poco ‘pazienti’ e diligenti nel seguire le indicazioni del medico. Iniziano una scatola di medicinali e poi la interrompono a metà, dimenticano di prendere la pillola all’ora giusta, oppure decidono di interrompere la terapia per via degli effetti collaterali o per i costi.
Così ogni anno solo negli Stati Uniti si contano 125.000 morti premature di persone che non assumono ‘come si deve’ i medicinali prescritti, con 100 miliardi di dollari di perdite in termini di spese sanitarie e produttività.
A sottolinearlo è Scott Neslin, docente di Marketing alla Tuck School of Business di Dartmouth (Usa), che ha esaminato le conseguenze della negligenza e della mancanza di perseveranza dei pazienti moderni. Evidenziando danni enormi per i servizi sanitari e l’industria farmaceutica. Secondo lo studio, inoltre, i giovani sono più distratti nel seguire le indicazioni terapeutiche. La ricerca di Neslin ruota attorno a due fattori: l’assenza di perseveranza e la vera e propria negligenza dei pazienti.
Comparando il comportamento di 4.658 pazienti con le caratteristiche di 253 tipi differenti di medicinali prescritti, Nelsin ha individuato la tipologia di malato più propensa a completare le cure e, su questa base, ha redatto una lista di suggerimenti per ideare terapie farmacologiche e strategie di marketing più efficaci.
Margherita Lopes – 4 ottobre 2011 – PharmaKronos