Costi aumentati da 5.000 a 100.000 dollari da 2000 a 2012. “I medicinali oncologici per la maggior parte non sono soggetti alla libera economia di mercato”
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“Come oncologi abbiamo l’obbligo morale di sostenere un prezzo accessibile alle terapie per i nostri pazienti”. Rajkumar e il collega Hagop Kantarjian del Md Anderson Cancer Center di Houston, affermano che il prezzo medio dei farmaci oncologici per un anno di terapia è aumentato da 5.000 a 10.000 dollari prima del 2000 a più di 100.000 dollari nel 2012.
Nel corso dello stesso periodo il reddito medio delle famiglie negli Stati Uniti è diminuito di circa l’8%. Nel documento, gli autori confutano i principali argomenti che – sostengono – l’industria farmaceutica utilizza per giustificare il costo dei trattamenti oncologici, in particolare evidenziando le alte spese per le attività di ricerca e sviluppo e che i controlli dei prezzi sui farmaci contro il cancro soffocano l’innovazione.
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Secondo Rajkumar e Kantarjian, fra le cause dell’alto costo dei farmaci oncologici c’è la legislazione che impedisce a Medicare di negoziarli e la mancanza di una politica di prezzo in base a valore, che lega il costo di un farmaco alla sua efficacia relativa rispetto ad altri farmaci. Gli autori raccomandano infine una serie di possibili soluzioni: rendere Medicare in grado di negoziare i prezzi dei medicinali; sviluppare percorsi di trattamento e linee guida che incorporino costi e benefici delle terapie; fare in modo che la Food and Drug Administration o panel di esperti raccomandino target di prezzo sulla base del beneficio di un prodotto; eliminare gli accordi ‘pay-fordelay’ in cui le aziende si accordano per ritardare l’arrivo di generici sul mercato; consentire l’importazione di farmaci dall’estero per uso personale.