Le ragioni della riorganizzazione in corso nell’azienda Novartis Vaccines and Diagnostics, che ha annunciato la procedura di mobilità per 24 dipendenti, "derivano dal radicale mutamento dello scenario di riferimento relativo al mercato dei vaccini e non sono in alcun modo correlate all’accordo di fornitura di vaccino pandemico" anti-influenza A" siglato tra la società di Siena e il ministero della Salute. Lo precisa l’azienda, dopo le polemiche di questi giorni (nonché un’interrogazione parlamentare del Pd) su ‘tagli’ che, puntualizza Novartis, coinvolgono "24 figure professionali su 1.455 dipendenti": una forza lavoro aumentata del 64% rispetto al 2006.
"La progressiva evoluzione del Servizio sanitario nazionale verso l’attuale modello centralizzato su scala regionale – si spiega nel comunicato – impone il ricorso a una struttura commerciale più snella, in grado di rispondere alle esigenze della nuova realtà che si è venuta a creare, oltre al conseguente e progressivo ridimensionamento del ruolo delle attività di informazione scientifica". infatti, "analoghi assetti organizzativi sono stati adottati dai principali competitor nel settore dei vaccini".
L’azienda assicura inoltre che, "prima di attivare il ricorso alla mobilità, ha esplorato tutte le possibili soluzioni alternative per la ricollocazione di questi dipendenti. Soluzioni che, tuttavia, sono rese difficoltose dalla scarsa corrispondenza tra il loro profilo professionale e quello delle posizioni che potranno rendersi disponibili nei prossimi mesi, oltre che dalla collocazione geografica delle persone". Ma "resta confermato l’impegno della società a operare attivamente per minimizzare l’impatto delle decisioni assunte, mettendo a disposizione dei dipendenti gli opportuni strumenti di riqualificazione e ricollocazione, nonché piani di incentivazione economica".
Paola Olgiati – PharmaKronos – 21 gennaio 2010 – n. 8 – anno 4