Corriere del Ticino – 26 ottobre 2021
Novartis sta esaminando le opzioni strategiche a disposizione per massimizzare il valore azionario della sua divisione di generici e biosimilari Sandoz, attualmente in difficoltà. Le possibilità vanno da mantenere il business all’interno della società allo scorporo, ha fatto sapere oggi la multinazionale farmaceutica renana, che anche annunciato le cifre – in crescita – relative al terzo trimestre 2021.
Tra inizio luglio e fine settembre, il giro d’affari della filiale è sceso dell’1% a 2,40 miliardi e il suo risultato ante oneri finanziari (Ebit) – un indicatore chiave – del 13% a 571 milioni, si legge in una nota odierna. La direzione di Novartis ha quindi iniziato una revisione strategica riguardante Sandoz, che soffre da diversi mesi per le conseguenze del coronavirus. I risultati di tale analisi saranno comunicati al più tardi entro fine 2022.
Per quel che concerne l’intero gruppo, la società basilese, dopo un secondo trimestre già positivo, ha continuato anche nel terzo la propria risalita. Il fatturato è progredito rispetto allo stesso periodo del 2020 del 6% a 13,03 miliardi di dollari. A tassi di cambio costanti, l’aumento è stato del 5%. L’Ebit di base è salito del 7% a 4,47 miliardi, l’utile netto aggiustato dell’8% a 3,83 miliardi.
Uno dei fattori favorevoli a Novartis è da ricercare nel fatto che i pazienti sono tornati ad andare più spesso dal medico. Durante la pandemia infatti, in molti avevano evitato le visite per paura di infettarsi con il COVID-19.
A livello di unità, detto dei problemi di Sandoz, la parte del leone l’ha fatta Innovative Medicines, le cui vendite si sono gonfiate dell’8% a 10,63 miliardi. A trainare questo comparto è stato in particolare lo sviluppo positivo di farmaci quali Cosentyx (psoriasi) ed Entresto (cuore).
Per l’intero esercizio 2021 i vertici di Novartis hanno confermato i propri obiettivi, malgrado si aspettino una nuova performance negativa di Sandoz. Si prevede che il fatturato cresca in una forchetta fra l’1 e il 5%, mentre l’utile operativo dovrebbe farlo a un tasso vicino al 5%.
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Note ItalyToday:
Novartis vuole cedere i farmaci generici
I farmaci generici permettono di generare volumi di vendita ma i margini restano deboli e i prezzi hanno la tendenza strutturale a diminuire anno dopo anno. La decisione sulla Sandoz è stata presa nell’ambito della revisione strategica intrapresa dal colosso svizzero e che andrà avanti per tutto il prossimo anno. Erano diversi anni che Novartis si interrogava sul futuro della divisione Sandoz che rappresenta il 18,5% del proprio fatturato. E aveva già tentato di piazzare il portafoglio di farmaci generici di Sandoz negli Stati Uniti nel settembre 2018, ma la chiusura della trattativa non andò a buon fine con l’indiana Aurobindo negli Usa e a primavera 2020 il progetto fallì. Il ceo Vas Narasimhan scelse allora di concedere maggiore autonomia alla propria filiale rinforzando i rumors sulla scissione, aumentati dall’uscita del patron della divisione alla guida da cinque anni.
Sandoz sta affrontando venti contrari nelle vendite, in particolare negli Stati Uniti dove deve fare fronte da circa cinque anni alla continua erosione dei prezzi e alla pressione dei distributori di medicinali, dalle farmacie ai grossisti. E deve anche combattere contro la concorrenza di nuovi protagonisti del mercato, essenzialmente cinesi e indiani, diventati veri campioni mondiali del settore. Inoltre, il mercato americano dei biosimilari (i generici dei farmaci biologici) tarda a decollare. Nel terzo trimestre 2021, le vendite di Sandoz sono scese del 20% negli Stati Uniti causando la caduta di tutta la divisione Sandoz (-2%).
Sandoz non è il primo laboratorio a riflettere di separare la propria attività di produzione di farmaci generici per concentrarsi sui medicinali a maggiore valore aggiunto. Tutte le Big Pharma hanno focalizzato le proprie risorse sulle proprie priorità strategiche, un modo per essere anche più comprensibili da parte degli investitori.
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