Cari colleghi ho letto con grande attenzione la risposta data dal dottor Massimo Scaccabarozzi , presidente di Farmindustria alle posizioni espresse da Federaisf sull’uso dei pc nell’informazione scientifica operata dagli isf. Tale risposta è arrivata su Pharmakronos dopo che sulla stessa testata era stata pubblicata la posizione della Federazione degli isf.
Vorrei inserirmi nella discussione per condividere con Voi alcune riflessioni.
Quanto dichiarato dal Presidente Federaisf mi sembra fotografare con chiarezza e lucidità la situazione attuale. Basta incontrare i colleghi forniti di questi micidiali apparecchi per accorgersi che tutto ruota in realtà sul controllo dell’isf. Infatti questi apparecchi (chissà perché) sono sempre collegati on – line con il server aziendale, nel quale scaricano tantissimi dati, dai “cookies” che determinano quali siti vengono visitati ai file “log” che fotografano ogni azione intrapresa su questi apparecchi. Tanto per intenderci, questi file log indicano, senza ombra di dubbio, se il file contenente la presentazione powerpoint di un farmaco è stato aperto, per quanto tempo ci si è intrattenuti su di una specifica pagina contenente un grafico o claim di prodotto così caro al marketing aziendale, se tale presentazione è stata illustrata più volte, in che orari e così via. (Se qualcuno avesse dei dubbi a tal proposito, lo invito a contattare un esperto informatico che confermerà quanto qui descritto).
Forse ad un occhio disattento questi aspetti non sembrano un controllo diretto dell’attività dell’isf, ma penso saranno in moltissimi ad affermare il contrario. Altro aspetto da non dimenticare. Come mai questi apparecchi determinano con grande precisione la posizione dell’isf sfruttando le coordinate GSM attraverso Google Maps?
Forse per impedirgli di perdersi durante il proprio lavoro?
Per la sua incolumità personale permettendo all’azienda di inviargli eventuali tempestivi soccorsi in caso di incidente?
Bubbole, tutte queste cose fanno pensare ad un modo raffinato per controllare l’operato dell’isf (alla faccia del rapporto fiduciario che dovrebbe legare l’azienda al lavoratore e viceversa).
Una piccola osservazione al dottor Scaccabarozzi. Dato atto che il ruolo dell’informatore scientifico del farmaco "nelle attività di promozione delle aziende che producono medicinali "rimane insostituibile", mi fa specie il fatto che si tende a dimenticare il nostro importante ruolo nella farmacovigilanza. Perché?
Per quanto riguarda l’autorizzazione dell’Aifa per i mezzi (cartacei) con cui fare informazione scientifica, dovrebbe essere fin troppo chiaro che un qualsiasi strumento elettronico offre la possibilità di modificare in ogni istante qualsiasi file. Né varrebbe l’assun