I medici hanno ricordato le molte ragioni della loro mobilitazione, che partono da una difesa del servizio sanitario pubblico e del diritto alla salute e comprendono la pari dignità dei pazienti nelle diverse realtà regionali. Ma i camici bianchi difendono anche la dignità del loro lavoro e il futuro dei giovani dottori e si battono contro i tagli alle prestazioni ai cittadini e l’indifferenza del governo ai problemi della sanità.
Tra le manifestazioni previste mercoledì è in programma un sit-in con tutti i leader dei sindacati medici all’ospedale San Camillo di Roma, che spiegheranno a stampa e cittadini le ragioni della loro protesta.
“La battaglia ripartirà a gennaio”, ha annunciato Giacomo Milillo, segretario nazionale della Fimmg, durante la conferenza stampa. “Appena i termini della legge sullo sciopero lo consentiranno – ha detto – rilanceremo con 2 giorni di sciopero”.
I medici di famiglia, in particolare, “organizzeranno lo sciopero telematico, ovvero giornate in cui non vengono spediti i documenti telematici, come i certificati Inps – ha spiegato Pina Onotri, segretario nazionale dello Smi – Una protesta amministrativa che il governo sente molto di più che l’astensione dalle visite non urgenti”.
“Abbiamo in programma una mobilitazione articolata nei prossimi mesi. Non molleremo – ha avvertito Milillo – fino a quando il governo non incontrerà i sindacati dei medici per un patto serio sulla professione”.
Pubblicato il: 14/12/2015 – adnkronos
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