Se l’attività di prescrizione da parte dei medici di medicina generale fosse supportata dalla consulenza di un farmacista, si eviterebbe buona parte degli errori soprattutto con pazienti a rischio. Lo ha verificato uno studio pubblicato da The Lancet, su un campione di 72 pazienti in terapia con farmaci spesso associati a errori, come per esempio gli ace inibitori, i diuretici e gli antinfiammatori non steroidei. I medici coinvolti nello studio sono stati dotati di un sistema computerizzato per ricevere il feedback dai pazienti, e parte dei professionisti sono stati randomizzati a ricevere la consulenza di un farmacista con il quale venivano discussi il problemi identificati dal sistema e il piano d’azione. Questo richiedeva circa due giorni alla settimana per 12 settimane, al fine di gestire il problema e in alcuni casi il paziente veniva invitato a fare controlli. Dopo sei mesi di follow up, è stato rilevato quasi il 50% in meno della probabilità di errori nei pazienti anziani che assumevano ace inibitori o diuretici, il 42% in meno nella prescrizione di fans in pazienti che con una storia clinica di ulcera peptica e gastrica e il 27% in meno nella prescrizione di beta bloccanti in pazienti con asma. «Sappiamo che medici sono consapevoli dei rischi dei farmaci più comunemente associati con eventi avversi» spiegano gli autori dell’indagine «ma gli errori si verificano e il nostro studio indica un modo per affrontarli. Crediamo che sia urgente» concludono «estendere questo tipo di intervento condotto dal farmacista a tutti i medici di medicina generale per evitare errori inutili in futuro».
The Lancet, Early Online Publication, February 21, 2012
22 febbraio 2012 – Farmacista33
Information technology to reduce prescription errors