Il Sole 24 Ore, 04/10/2023
Barbara Fiammeri
Le risorse nella sanità pubblica, dopo l’approvazione della Nadef 2023, tra i temi affrontati oggi dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a Torino per il Festival delle Regioni. “Il governo sta lavorando per garantire il diritto alla salute a tutti i cittadini: su questo siamo aperti e pronti a qualsiasi tavolo di confronto per studiare quali siano, nella condizione a cui siamo chiamati ad operare, le modalità per raggiungere questo obiettivo. Io credo che l’obiettivo principale sia la sostenibilità del Servizio sanitario nazionale, consapevoli che ci muoviamo in contesto molto complesso che è caratterizzato da elementi che rendono la materia sempre più difficile da affrontare”, dice la premier.
Quella della sanità “è una situazione complessa che bisogna gestire con attenzione e capacità di coesione. Parto dal presupposto che una sanità efficiente e efficace è l’obiettivo di tutti” ma “sarebbe miope perseguire questo obiettivo e concentrare tutta la discussione sull’aumento o meno delle risorse. Dobbiamo avere un approccio diverso, più profondo, provare a concentrarci tutti, con coraggio, lealtà e verità – invita la premier – su come le risorse vengono spese. Perché non basta necessariamente spendere di più se poi quelle risorse venissero utilizzate in modo inefficiente. E allora io credo che la sfida, da affrontare insieme, sia questa. Sono pronta a fare insieme questo lavoro e certa che avremo al nostro fianco regioni e province autonome”.
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Fp Cgil, Ssn verso default programmato
“Il governo sta creando le condizioni per portare il finanziamento alla sanità pubblica ai livelli più bassi dall’emergenza Covid”. A dirlo è Michele Vannini, segretario nazionale di Fp Cgil, commentando la Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza (Nadef) 2023 e l’analisi della Fondazione Gimbe sulle risorse alla sanità.
Vannini così conclude: “Gimbe fotografa un disastro, ma ci dice anche che 4 milioni di persone hanno rinunciato alle cure, che i professionisti non ce la fanno più e quello che si offre loro è un incentivo economico a lavorare di più, sempre di più. Per questo torneremo in piazza il 7 ottobre a Roma per difendere la Costituzione che vuol dire difendere la sanità pubblica”.
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