Il libro di Salvo Di Grazia, pubblicato per Chiarelettere, è una difesa della ‘medicina’, quella vera. Che non fa leva su paure, ricerca della malattia a tutti i costi e mancanza di informazione, molto diffusa quando si tratta di farmaci, formule ed effetti collaterali
Of Luisiana Gaita | 24 febbraio 2017 | il fattoquotidiano.it/società
Una denuncia contro truffatori And ciarlatani che fanno della salute solo un business e qualche consiglio su come ci si può difendere da pubblicità ingannevoli, malattie inventate e bufale che viaggiano sul web alla velocità della luce. Il libro Medicine e bugie Of Except DiGrace, chirurgo specialista in Ginecologia And Ostetricia, medico ospedaliero e fondatore del blog MedBunker ed edito da Chiarelettere è questo, ma è anche una difesa appassionata della ‘medicina’, quella vera. Che si basa su dati scientifici e non fa leva su paure, ricerca della malattia a tutti i costi e mancanza di information, molto diffusa quando si tratta di drugs, formule ed side effects.
Di Grazia riporta casi noti e meno noti di truffe, come quella della paroxetina, a antidepressant. Uno scandalo che nel 2003 coinvolse la casa farmaceutica Gsk, accusata di aver manipolato i dati di uno studio sull’efficacia del farmaco nella cura della depressione giovanile. Non c’è solo questo però. L’altra faccia della medaglia è che i dati scientifici possono essere smentiti se non veritieri mentre, secondo il chirurgo, percorrendo strade alternative a quelle della medicina tradizionale si rischia di essere ingannati con ancora maggiore facilità. Il perché lo spiega a ilfattoquotidiano.it l’autore stesso.
Come vivono oggi le persone il rapporto con le malattie?
Spesso come un’ossessione, tanto che ormai siamo pronti anche a inventarle. C’è così poco tempo per noi stessi che qualsiasi disturbo diventa un problema insormontabile, da eliminare immediatamente. Si va dalla cellulite alla calvizie. Siamo convinti che anche se stiamo bene, dobbiamo fare qualcosa per stare meglio. Lo stesso principio per cui molte persone, ma solo in Italia, sono convinte che per digerire, non basti l’apparato preposto, ma ci voglia anche un bicchierino di liquore.
Questo genera malati di salute che fanno la fortuna delle aziende farmaceutiche e dei ciarlatani. Basti pensare al business degli integratori: la maggioranza di quelli in vendita non serve a niente. Stesso discorso per altri ‘rimedi’ che tali non sono, ma che diventano una moda: dal pane nero ‘che fa bene’ alle collanine d’ambra per i denti dei bambini.