Bianco, ridurre iter formativo non l’Università
Dalla Fnomceo arrivano alcuni distinguo sulla riflessione che il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, dalle pagine de Il Giornale di ieri, ha annunciato di aver avviato, in un tavolo con il ministero della Salute, «per valutare una riduzione degli anni di studio della facoltà di Medicina, che ora sono sei per la laurea e quattro o cinque di specializzazione». Una riflessione che, per Amedeo Bianco (foto), presidente della Fnomceo, intervistato da Doctornews, è doverosa, ma non deve mettere in discussione la durata del corso di laurea. «L’iter formativo dei medici» spiega Bianco «è non inferiore ai dieci-dodici anni, un tempo lunghissimo. Ma ridurre gli anni di studio in università non solo potrebbe incidere sul mutuo riconoscimento della laurea nei vari paesi europei, ma ci renderebbe meno sicuri di mettere sul mercato un professionista davvero pronto alla pratica». Più possibilità invece per la specialità, che può essere sì ridotta, ma al massimo di un anno. «Rimango comunque dell’idea» continua Bianco «che il primo intervento da fare dovrebbe essere l’armonizzazione della tempistica dei vari passaggi tra laurea, abilitazione, concorsi per la specialità, che producono una perdita di tempo non indifferente». E più in generale l’appello di Bianco è di inserire la riflessione in un processo più complessivo di miglioramento dell’efficacia e appropriatezza della formazione, rivolto anche ai contenuti. «Non bisogna dimenticare che l’iter di preparazione del medico deve essere incentrato sul saper fare. In questo senso, un’area di miglioramento è anche l’apertura alle capacità formative del Ssn, con la realizzazione di una maggiore flessibilità nella collaborazione con l’università e la costruzione di reti a livello regionale». L’augurio è allora quello di essere al più presto ascoltati «come è stato finora per molte riforme, poiché in gioco non c’è solo la formazione, ma la professione».
DoctorNews – 12 luglio 2011
Frati: riduzione specialità aumenterebbe i posti disponibili
Il tavolo tra ministero dell’Istruzione e dicastero della Salute, annunciato da Mariastella Gelmini, e il confronto con l’Università potrebbe portare a una riduzione di un anno delle scuole di specializzazione mediche e chirurgiche, senza intaccare la durata del corso di laurea, e a un potenziale aumento dei posti disponibili per la specialità che si innalzerebbero da 5.000 a 6.000 l’anno. A rivelarlo il rettore dell’università La Sapienza di Roma, Luigi Frati, commentando le parole del ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini sulla necessità di valutare un’abbreviazione degli anni di studio per la facoltà di Medicina. La durata del corso di laurea, ha spiegato Frati, «è fissata a livello europeo e non è modificabile. Andiamo invece verso un accordo tra i ministri Gelmini, Fazio e Università per ridurre al minimo previsto in Europa