Sttati Uniti in subbuglio, autorità sanitarie comprese, per la mossa di Martin Shkreli, 32enne imprenditore rampante americano di origini albanesi, che ha comprato il brevetto dell’anti-virale Daraprim, un farmaco prezioso per i malati di Aids, alzandone vertiginosamente e improvvisamente il prezzo: da 13,50 dollari a pillola a 750 secondo quanto documentato dall’Infectious Deseases Society of America. Il New York Daily News che riporta la vasta ondata di reazioni di pubblico e dei medici della HIV Medicine Association che hanno qualificato l’aumento come “ingiustificabile” e “insostenibile”. Il Daraprim è un farmaco antico di 62 anni che si continua ad utilizzare contro la toxoplasmosi. Secondo le opinioni di esperti raccolte dal New York Times, col nuovo prezzo imposto dalla start-up Turing Pharmaceuticals di Shkreli si corre il rischio che il farmaco possa mancare negli ospedali e altri centri clinici in considerazione del fatto che le direzioni sanitarie preferiranno prodotti meno cari seppure meno efficaci.
Tuttavia lo stesso giornale sottolinea che nell’industria farmaceutica non è il primo caso di aumenti vertiginosi come quello della la cicloserina, comprata dalla Rodelis Therapeutics e passata da 500 dollari a 10.800 per 30 pillole; o quello dell’antibiotico doxyciclina passato dai 20 dollari a bottiglia nel 2013 a 1849 nell’aprile 2014.
Immediata anche la reazione della candidata presidenziale Hillary Clinton che ha immediatamente annunciato via Twitter un piano di contrasto alla speculazione sui prodotti farmaceutici. “Non capisco tutte queste critiche – ha ribattuto Shkreli – non speculiamo sulla malattia, cerchiamo di fare business. E i proventi serviranno per finanziare la ricerca contro l’Aids”. Un prezzo così elevato per un farmaco autorizzato nel ’53 dalla Food and Drug Administration la cui produzione costa un dollaro? “È vero – ha ammesso alle telecamere di Bloomberg – ma vanno aggiunti i costi ricerca e distribuzione. Il nostro prezzo ora è più in linea con quello di altri medicinali che curano malattie rare”. Shkreli ha una reputazione controversa – sottolinea il NYT – di imprenditore brillante e spregiudicato fin dalle operazioni sul ponte di comando della Retrophin nel 2011 quando aveva dato vita a un’analoga operazione di improvviso e vertiginoso aumento dei prezzi di listino.