Potrebbe configurarsi «come vero e proprio comparaggio», oltre a violare la privacy del paziente e il suo diritto alla libera scelta della farmacia cui rivolgersi.
Nessuna mail deve essere inviata dai medici di base alle farmacie, come promemoria per il ritiro di farmaci da parte dei pazienti. E’ quanto chiede Federfarma Marche in una lettera inviata alla Regione per riferire del fenomeno e sollecitare contromisure. «Con il diffondersi sul territorio della ricetta dematerializzata» scrive il presidente regionale del sindacato, Pasquale D’Avella «sta emergendo in alcuni medici la pratica di trasmettere il promemoria direttamente alle farmacie, a mezzo posta elettronica, per il successivo ritiro dei medicinali prescritti da parte dell’assistito». Tale abitudine, continua la lettera, non solo non è contemplata «da nessuno dei provvedimenti emanati in relazione alla dematerializzazione delle ricette Ssn», ma si pone anche «in contrasto con il vigente ordinamento farmaceutico».
“Non va poi dimenticato” – continua Federfarma Marche- “che l’invio del promemoria al farmacista da parte del medico stesso potrebbe configurarsi «come vero e proprio comparaggio», oltre a violare la privacy del paziente e il suo diritto alla libera scelta della farmacia cui rivolgersi. Per tale motivo, conclude la lettera, il sindacato marchigiano «confida che l’assessorato” – in questo caso quello alla Salute – “voglia offrire indicazioni e soluzioni che evitino comportamenti passibili di contestazioni o sanzioni».
Qualcosa del genere è già accaduto in Sardegna, dove a fine giugno una circolare dell’assessorato alla Salute, emanata su segnalazione di Federfarma, aveva ricordato l’inammissibilità di « soluzioni che limitano la libertà di scelta del paziente e violano la reale concorrenza tra gli erogatori».
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