Anche le professioni al centro della manovra ormai prossima al varo dopo il via libera del vertice di maggioranza dei ministri. Saranno, infatti, abolite tutte le indebite restrizioni all’accesso e all’esercizio delle professioni. Un provvedimento che ha, però, risparmiato, tra gli altri, i farmacisti. Inoltre si va verso l’abolizione degli ordini come quello dei medici e degli infermieri. La bozza prevede anche che, entro quattro mesi dall’entrata in vigore della manovra «singole professioni possono essere escluse, in tutto o in parte, dall’abolizione delle restrizioni» con un «decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro competente di concerto con il ministro dell’Economia». Resta lo spazio, cioè, per tenere sulla corda qualche categoria professionale per poi far rientrare la decisione con un decreto. L’accesso alla professione medica «non ha restrizioni di nessuna sorta, solo un esame di abilitazione che deve verificarne la preparazione»: sulla base di queste considerazione il presidente dell’Ordine dei Medici Amedeo Bianco ha spiegato in modo incredulo di ritenere «indecifrabile» la norma nella bozza della manovra per la quale «le restrizioni in materia di accesso ed esercizio delle professioni, diverse da quelle di architetto, ingegnere, avvocato, notaio, farmacista, autotrasportatore, sono abrogate quattro mesi dopo l’entrata in vigore dal presente decreto».
Farmacista33 – 30 giugno 2011
Medical orders, unfounded talk of abolition
«L’abolizione degli Ordini dei medici non è assolutamente a tema in questa Finanziaria: noi non applichiamo alcuna restrizione numerica o territoriale»: così Amedeo Bianco, presidente della Federazione degli ordini dei medici (Fnomceo) liquida le interpretazioni del capo 14 della manovra secondo cui queste norme sarebbero il tentativo di preparare il terreno all’abolizione degli ordini. «La finanziaria che il Consiglio dei Ministri si appresta a varare» spiega «contiene più di un argomento che tocca da vicino la salute degli italiani, come i ticket, che verranno reintrodotti su alcune prestazioni specialistiche, il prezzo dei farmaci e i tetti di spesa regionali». Bianco cerca di calmare gli animi spiegando che «le preoccupazioni serpeggiate in queste ore non ci sembrano plausibili, anche perché crediamo che nessun paese avanzato voglia immaginare il proprio futuro senza un chiaro riferimento normativo ai profili professionali che servono a garantire le basi stesse del vivere civile, della salute e del benessere della popolazione». Inoltre, le «indebite restrizioni all’accesso e all’ esercizio delle professioni», contenute nella bozza della manovra, non sembrano «riguardare l’esistenza stessa dell’Ordine dei Medici» continua «che non ha alcuna funzione restrittiva all’accesso alla professione, ma solo di controllo dei requisiti professionali previsti dall’ordinamento dei medici e degli odontoiatri e dell’aggiornamento degli stessi. In ogni caso vigileremo con attenzione. Le nostre energie sono rivolte non alla difesa di una corporazione, ma alla tutela dei diritti del cittadino».
DoctorNews – 30 giugno 2011