Una cifra da record quella riservata nel 2009 alle attività di lobbying federale dalle aziende farmaceutiche e di prodotti per la salute d’Oltreoceano. Secondo il Center for Responsive Politics (Crp) americano si parla infatti di quasi 268 milioni di dollari, una quantità di denaro che il settore non ha riservato a nessun’altra attività. Nonostante la recessione economica – rileva il Crp – quello che si è appena chiuso è stato in generale un anno ricco per i lobbisti, i cui referenti hanno speso 3,47 miliardi di dollari contro i 3,3 del 2008. E solo nell’ultimo trimestre del 2009, la spesa è aumentata del 16% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, raggiungendo i 955 milioni di dollari. Il settore farmaceutico e della salute risulta fra i più floridi in questo senso, con un aumento della spesa del 12% sul 2008. Il motivo principale è chiaramente quello del dibattito sulla riforma sanitaria americana, che ha richiesto e sta richiedendo sforzi in più per controbilanciare gli interessi delle industrie farmaceutiche. La Camera di Commercio americana è risultata la top spender nel 2009 con 144,5 milioni di dollari, ma la Pharmaceutical Research and Manufacturers of America, la Farmindustria americana, si è piazzata al terzo posto con 26 milioni, mentre Pfizer si classifica quinta con 24,6 milioni.
Farmacista33 – 18 febbraio 2010 – Anno 6, Numero 29