Tutti pazzi per Linkedin, il social network preferito dalle aziende farmaceutiche: AstraZeneca ha attualmente circa 455.000 seguaci su LinkedIn, contro circa 27.600 su Facebook. Novartis ha 794.000 follower sul social improntato sul lavoro, contro 121.000 su Fb. Johnson & Johnson ne ha 1 milione (contro 695.000) e Pfizer 1,1 milioni (rispetto a 195.000). Ognuna di queste società posta regolarmente messaggi e contenuti su LinkedIn.
Ma se consideriamo che Gilead Sciences pubblica solo annunci di lavoro e conta appena 106.000 seguaci, si comprende l’importanza di pubblicare contenuti utili oltre alle opportunità di carriera. E non sono solo i profili aziendali a ‘tirare’. Anche quelli dei dirigenti più in vista del settore. Sul social nato nel 2003 il Ceo di Pfizer, Ian Read, ha attualmente 108.000 seguaci.
I suoi tre post più recenti trattano argomenti diversi, dai suggerimenti di carriera per i giovani professionisti, al trattamento delle malattie nei Paesi in via di sviluppo, ai chiarimenti sulla posizione fiscale di Pfizer dopo la fusione con Allergan. Il primo posto ha raccolto quasi 60.000 visite e ha generato più di 200 commenti.
Il numero di operatori sanitari americani che utilizzano LinkedIn è attualmente stimato a più di 4 milioni. Un sondaggio condotto dalla CMI/Compas Media Vitals su 2.152 medici di tutte le specialità ha mostrato che il 33% utilizza LinkedIn per scopi professionali (contro appena l’8% per Facebook). I numeri variano tra le specialità, con il 44% dei dentisti e il 40% dei dermatologi che utilizzano LinkedIn per lavoro.