«Il discredito gettato sui vaccini da parte di interlocutori non competenti – si legge nella lettera – ma solo portatori di proprie indimostrate visioni e ideologie personali sul tema, si configura come un procurato allarme a genitori sempre più disorientati di fronte a affermazioni sconcertanti come “I vaccini sono pericolosi e danneggiano la salute dei bambini”».
«La televisione di Stato non dovrebbe, a nostro avviso, contribuire a diffondere teorie e comportamenti scientificamente non provati». Così, in una lettera al ministro della Salute Beatrice Lorenzin, i rappresentanti di quattro società e associazioni mediche condannano il modo in cui la trasmissione Vulnus su Rai 2 dello scorso 12 maggio ha trattato il tema delle vaccinazioni. In nome della libertà di opinione, sostengono i firmatari della lettera, si è assistito a «una palese violazione del dovere di informare correttamente». Perché si è dato molto più spazio a opinioni infondate piuttosto che alle testimonianze degli scienziati. Con il rischio di alimentare le paure dei genitori.
La lettera è firmata dalla Società Italiana di Igiene (SItI), la Federazione Italiana Medici Pediatri (Fimp), la Società Italiana di Pediatria (Sip) e la Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (Fimmg).
«Il discredito gettato sui vaccini da parte di interlocutori non competenti – si legge nella lettera – ma solo portatori di proprie indimostrate visioni e ideologie personali sul tema, si configura come un procurato allarme a genitori sempre più disorientati di fronte a affermazioni sconcertanti come “I vaccini sono pericolosi e danneggiano la salute dei bambini”. Si sente spesso dire “io credo, io non credo ai vaccini”. Ma i vaccini, così come i farmaci contro gravi malattie, trovano le motivazioni del loro utilizzo in studi scientifici rigorosi non in fedi religiose, politiche o filosofiche».
È ben altro quello che i medici si sarebbero aspettati di sentire da una trasmissione in onda sulle reti del servizio pubblico.
«L’unica verità è che le vaccinazioni sono uno degli strumenti più efficaci messo a disposizione dalla scienza con esempi fin troppo evidenti: il vaiolo provocava ogni anno 5 milioni di morti ed è scomparso; oggi abbiamo 2,5 milioni di morti in meno ogni anno per malattie prevenute dai vaccini; non vediamo più persone morte o paralizzate a causa della poliomielite; tutto questo (e molto altro) è dovuto alle elevate coperture vaccinali che abbiamo ottenuto storicamente a livello internazionale e nazionale con molto impegno, ma che ora sono messe a repentaglio anche da una sistematica disinformazione».
Così si rischia di riaprire la strada a malattie come difterite, meningite da Haemophilus influenzae, panencefalite da morbillo e altre ancora.
In conclusione i medici rivolgono un appello a Lrenzin per porre un freno alla cattiva e pericolosa informazione: «Conoscendo il suo impegno a favore della salute di tutti e il suo sostegno costante delle vaccinazioni come strumento irrinunciabile per la salute di individui e comunità Le chiediamo coralmente un Suo interessamento per portare questo grave problema, pregiudizievole per la salute della popolazione italiana, all’attenzione della Commissione di Vigilanza Rai
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