Bribes, sex and espionage in a dark story
(di Beniamino Natale – HANDLE – 4 Luglio 2014)
The investigation underway in China on the pharmaceutical multinational GlaxoSmithKlin (GSK), accused of systematically bribing doctors and officials to promote their products, is shrouded in a cloud of mystery.
Di sicuro si sa poco: che quattro dirigenti della multinazionale sono stati arrestati; che al capo delle operazioni della Gsk in Cina, Mark Reilly, non viene consentito di lasciare il Paese; che due persone, il cittadino britannico Peter Humphrey e la sua consorte sino-americana Yu Yingzeng sono stati arrestati e accusati di aver ottenuto "informazioni riservate con mezzi illegali". I due saranno processati in agosto in segreto, come hanno chiarito gli investigatori cinesi ai rappresentanti diplomatici di Usa e Gran Bretagna.
La storia comincia nel gennaio del 2013, con una email anonima inviata alla direzione della Gsk, che ha sede a Londra, nella quale si accusa il management della sezione cinese della multinazionale, di usare abitualmente mezzi illegali per farsi largo sul mercato cinese, il nuovo Eldorado del business internazionale nel quale le regole sono poche e spesso non scritte. L’ estensore del messaggio cita i nomi di alcuni medici e funzionari che avrebbero beneficiato delle attenzioni della Gsk. La multinazionale assume Humphrey e Yu – che hanno fondato e dirigono a Shanghai una compagnia di investigazioni private – per scoprire chi abbia mandato il messaggio. I sospetti cadono su Vivian Shi, esperta di contatti con la burocrazia cinese che già ha lavorato per altre grosse imprese del settore come la Johnson&Johnson, e che alla fine del 2012 ha lasciato la Gsk per non chiarite divergenze con la direzione. Poche settimane dopo aver iniziato le indagini, Humphrey e Yu vengono arrestati e da allora tenuti isolati. Secondo gli investigatori britannici, citati dal Financial Times "il contratto con la Gsk è stato la molla che ha fatto scattare l’ arresto". Un amico di famiglia sostiene che i due "sono stati involontariamente coinvolti in una guerra". In una dichiarazione dettata dal carcere, e diffusa dalla rete televisiva Bbc, Humphrey ha affermato di ritenere che le accuse del misterioso autore dell’email siano "totalmente credibili".