Cari colleghi questa mattina (24.06.2010 ndr) il prestigioso Pharmakronos intitola su di un proprio editoriale "Primi segnali di criticità per la farmaceutica". L’editoriale a firma della giornalista Barbara di Chiara, narra di una apocalisse del settore farmaceutico come se fino ad ora lo stesso non fosse stato sconvolto da immani problemi.
Non me ne voglia la giornalista di questa testata che evidentemente raccoglie per il suo articolo notizie direttamente dalle industrie farmaceutiche e dalla sua associazione di categoria, ma quanto sta accadendo non è nulla di particolarmente nuovo per gli isf.
Da anni purtroppo, la nostra martoriata categoria deve subire di tutto. Dal Mobbing strisciante effettuato in molte aziende del settore alle dimissioni selvagge ed anche finanche a licenziamenti impropri ed illegittimi (vedi anche quello del presidente nazionale Federisf Lucio Golia).
Adesso l’industria farmaceutica si è accorta di aver perso per strada tante professionalità. Il dato citato riguarda 7200 unità (il 10 %) ,ma mi sembra assai lontano dai dati non ufficiali che girano nel settore e che parlano invece di circa 15.000 isf che hanno perso il loro lavoro, o che sono in CIGS o in Mobilità.
Strano discorso, per la verità.
Finora tutto è avvenuto senza alcuna levata di scudi farmaindustriale, con il pieno appoggio delle O.O.S.S. firmatarie del contratto che si sono prodigate nel trovare possibili soluzioni per le industrie anche a scapito dei lavoratori.
Se come recita l’articolo nel suo titolo solo ora si iniziano a vedere delle criticità in questo settore, come mai negli anni scorsi ci sono state tante fuoriuscite di personale dal settore ?
Perché solo ora si tirano fuori questi dati così allarmanti ?
Quale politiche sono state attivate per evitare lo scempio del nostro settore ?
Non abbiate timore, nessuno risponderà alle nostre lecite domande e come sempre i nostri manager da sempre portatori di luce e di verità assolute non ci indicheranno nuove vie, ma sempre ripeteranno quanto da anni vanno dicendo e facendo.
In molti parleranno chiaramente di Pomigliano, adombrando lo spettro di possibili esuberi di personale, il quale anche se già ha dato moltissimo deve continuare a dare sempre di più per mantenere i profitti aziendali. Il management privo di ogni possibile logica non ha compreso un aspetto fondamentale. Il sistema così come è attualmente non funziona più, bisogna cambiare modello industriale e dare nuova spinta all’economia allargando i cordoni della borsa industriale che oramai è pienissima, mentre quella dei lavoratori è oramai quasi vuota.
Solo allora riprenderà un ciclo economico che permetterà a tutti di uscire da questa empasse.
Umberto Alderisi
25.06.2010
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