L’azienda farmaceutica ha annunciato l’intenzione di dividersi in due distinte realtà sul mercato delle quotazioni: una focalizzata sui prodotti al consumo, l’altra sui farmaci e dispositivi medici. La notizia ha prodotto un considerevole rialzo delle azioni nel trading pre-mercato.
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Lo spin-off tra cura della persona e farmaci
I marchi Aveeno e Neutrogena e Listerine faranno parte della divisione cura e consumo, l’altra divisione, più rischiosa ma in più rapida crescita, produrrà e venderà farmaci da prescrizione e dispositivi medici, incluso il suo vaccino Covid-19 . “A seguito di una revisione completa, il consiglio di amministrazione e il team di gestione ritengono che la separazione pianificata del business della salute dei consumatori sia il modo migliore per velocizzare gli sforzi per supportare i pazienti, consumatori e operatori sanitari, creare opportunità per una crescita redditizia , e, soprattutto, migliorare i risultati sanitari per le persone in tutto il mondo”, ha dichiarato il CEO uscente Alex Gorsky .
Divisione entro due anni
L’azienda mira al completamento della separazione in 18-24 mesi, dopo aver adempiuto a determinate condizioni, tra cui consultazioni dei comitati aziendali, consultazioni di altri organi di rappresentanza dei
Aspettative sul mercato
“Riteniamo che la New Consumer Health Company (quella focalizzata sui prodotti di consumo, ndr) sarà un leader globale in categorie attraenti e in crescita per la salute dei consumatori e una struttura aziendale snella e mirata le presentare l’agilità e la flessibilità necessarie per far crescere il suo iconico portafoglio di marchi e introdurre nuovi prodotti”, ha aggiunto.
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Note:
Johnson and Johnson l’anno scorso ha confermato e anzi rafforzato, almeno dal punto di vista del sales, i risultati del 2019. Questo è arrivato come già detto a 82 miliardi e 584 milioni, in leggero aumento rispetto agli 82 miliardi e 59 milioni.
Questo miglioramento non si è riflettuto nel reddito operativo a causa di un incremento più significativo dei costi di produzione, che sono passati da 27 miliardi e 556 milioni di dollari del 2019 ai 28 miliardi e 427 milioni del 2020. In leggera riduzione la voce dei costi di marketing e le spese amministrative, che l’anno scorso sono state 94 milioni in meno ma hanno comunque superato i 22 miliardi.
Tra questi costi c’è naturalmente anche quello del personale e soprattutto gli emolumenti dell’amministratore delegato, l’americano Alex Gorsky. Che nel 2020 ha ricevuto 23 milioni e 140 mila dollari, che corrispondono a 19 milioni e 330 mila euro. Come sempre in questi casi il salario effettivo è una frazione relativamente piccola del totale, parliamo di “solo” un milione e 650mila dollari cui si aggiunge un bonus di 3 milioni e 148mila dollari. E questo è quanto entra sotto forma di cash nelle tasche di Grosky. Il resto, che rappresenta la gran parte dei suoi emolumenti complessivi, consiste in stock option, ovvero 13 milioni e 758mila dollari, e in opzioni, per 4 milioni e 383 mila. Cui si aggiungono 201 mila dollari di altri bonus.
La divisione consumer ha anche prodotto il borotalco, che è stato oggetto di cause legali che sostengono che contenga una sostanza cancerogena, cosa che l’azienda nega con veemenza. J&J ha recentemente speso 1,4 miliardi di dollari in una controversa manovra legale che ha creato una filiale per gestire le richieste di risarcimento multimiliardarie. Ha smesso di vendere talco negli Stati Uniti e in Canada l’anno scorso.
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